Incidente in galleria, giovane sotto choc: «Mi sono venuti addosso e nessuno si è fermato a soccorrermi»
L'incubo vissuto da un 28enne di Frassinoro sulla Sp 486R a Lugo di Baiso, nel Reggiano: «Chiedevo aiuto e acceleravano, tanta indifferenza mi ha sconvolto»
FRASSINORO. Gli vengono addosso nella galleria, resta ferito nell’incidente che gli devasta la macchina ma nessuno si ferma per soccorrerlo, pur vedendolo a terra tutto insanguinato. Episodio allucinante quello che ha coinvolto un giovane di Frassinoro, che ora vuole giustizia: «È stata un’omissione di soccorso incredibile – dice – sono stato trattato come un cane».
L’incidente
È successo venerdì 20 giugno verso le 14.30 nella galleria di Casa Poggioli a Lugo (frazione di Baiso, nel Reggiano) sulla Sp 486R abitualmente presa anche da chi sale verso Frassinoro. Come Sekib Omerovic, 28enne bosniaco arrivato in Italia da bambino. Stava rientrando con il suo suv Tiguan, era appena entrato in galleria, quando ha vissuto un incubo.
«Non ero neanche arrivato a metà galleria – racconta – quando un mezzo, non so dire quale perché è stato uno choc per me, ha invaso la corsia e mi è venuto addosso. Un urto fronto-laterale sinistro molto forte: mi ha piegato la portiera del lato guida, facendo scoppiare il finestrino. È stato terribile: i vetri sono volati dappertutto, mi sono finiti anche in bocca. Mi sono fermato sconvolto, mentre chi mi è venuto addosso è scappato via. Non riuscivo a uscire dall’auto: la mia portiera era bloccata, e quella del lato passeggero era contro muro della galleria. Ero tutto sanguinante per i vetri, e intrappolato dentro».
«Nessun aiuto»
«L’incidente era evidente, bloccavo la corsia in salita – continua Sekib – ma nessuno si è fermato ad aiutarmi. Allora a poco a poco sono uscito da solo dall’auto passando dal finestrino rotto, tagliandomi tutto. Mi sono messo davanti alla macchina. Ero tutto sanguinante, ma anche venendomi per terra in quella situazione, nessuno si è fermato almeno per un quarto d’ora. Vedevo la gente che passava, qualcuno credo di averlo riconosciuto. Mi suonavano anche. Io urlavo: “Aiuto, aiuto!”. E invece di fermarsi acceleravano. Pensavo di morire, che qualcuno mi venisse addosso».
Invece per fortuna la risposta alla sua chiamata al 112 è giunta in fretta: «Dopo un quarto d’ora è arrivata la Croce Rossa insieme ai vigili del fuoco e la polizia Locale (Unione Tresinaro Secchia, ndr). Sono stati tutti molto comprensivi, mi hanno caricato e portato subito al Pronto soccorso di Scandiano. Nel tragitto sono svenuto, ma poi mi sono ripreso. In ospedale mi hanno medicato e poi dimesso, ma la notte a casa sono stato male: ho vomitato, perdevo sangue dalla testa. Così alla mattina ho chiamato il 118 che mi ha portato in codice rosso a Baggiovara, dove mi hanno fatto esami ulteriori: mi hanno riscontrato un trauma cranico commotivo e la distorsione del rachide, oltre alle contusioni. Mi hanno dimesso con una prognosi di 15 giorni. Ma più che le botte, è lo choc: rivedo sempre quella scena, adesso ho paura a salire in auto».
Ci sono telecamere in entrata e uscita dalla galleria: gli agenti stanno ricostruendo il traffico di quei minuti per identificare l’automobilista fuggito dopo il sinistro. Ma anche chi ha omesso di soccorrere. «Prenderò un avvocato, io voglio andarci a fondo – nota Sekib – non è possibile fregarsene in questo modo del prossimo. Tanta indifferenza mi ha sconvolto».