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Emergenza casa

Duemila uffici vuoti a Modena, il Comune: «Affittiamoli alle famiglie»

di Manuel Marinelli
Duemila uffici vuoti a Modena, il Comune: «Affittiamoli alle famiglie»

La proposta dell’amministrazione: «Vantaggi fiscali a chi ci affida i suoi immobili»

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MODENA. «Avete case o uffici sfitti e volete metterli a reddito a rischio di impresa zero? Dateli al Comune». Questa in estrema sintesi la proposta lanciata dal vicesindaco e assessore alle Politiche abitative Francesca Maletti per contrastare l’emergenza abitativa a Modena, dove gli affitti corrono e il costo della vita è sempre più alto e sproporzionato rispetto ai redditi. E proprio da questa esigenza nasce il nuovo regolamento di Agenzia casa (il servizio con cui il Comune si inserisce come intermediario tra proprietari e inquilini) approvato ieri in Consiglio comunale.

La novità
Tra le novità principali c’è quella che riguarda gli uffici: a Modena ce ne sono circa 2mila sfitti e a breve chi li possiede potrà affidarli al Comune che penserà ad affittarli alle famiglie. A fine 2024 il Comune disponeva di 526 alloggi, a fronte di oltre 2mila domande in graduatoria in attesa di assegnazione, 2.146 per l’esattezza. Un numero che dice tutto, le richieste sono esplose, basti pensare che erano 284 nel 2014, mentre il numero degli alloggi a disposizione dell’amministrazione è aumentato solo di 142 unità in dieci anni. Ecco perché il Comune si rivolge a loro, ai proprietari di immobili sfitti, a cui promette di «azzerare il rischio di impresa. Ai proprietari verranno assicurate una serie di garanzie: oltre all'Imu agevolata (0,30 per cento) e al contributo per il ripristino, il pagamento puntuale del canone di locazione, il rimborso del 50 per cento delle spese di registrazione del contratto, il pagamento delle spese accessorie in caso di inadempienza del conduttore, la riconsegna dell'immobile allo scadere del contratto se il proprietario desidera rientrarne in possesso. Il proprietario potrà inoltre usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalle normative per le locazioni a canone concordato, che significa cedolare secca al 10 per cento» aggiunge l’assessore Maletti.

I canoni di affitto

I prezzi degli affitti sono definiti dai Patti territoriali. Per un appartamento con due camere da letto in prima periferia, ad esempio, serviranno circa 400 euro al mese. Il servizio di Agenzia casa, oltre che ai residenti, sarà esteso anche a persone che lavorano o studiano in città, con un Isee da 6 mila fino a 35 mila euro, in modo da rispondere anche alla cosiddetta “fascia grigia”, ovvero coloro che hanno un reddito che gli consente di pagare un affitto calmierato ma che sono in difficoltà a reperire una abitazione nel mercato privato. E, ancora, il Comune potrà applicare agli inquilini canoni abbattuti rispetto a quanto riconosciuto al proprietario, in una logica di sostegno alla locazione, e assegnerà gli alloggi dando priorità a chi è sottoposto a sfratto per finita locazione o per morosità incolpevole, oltre a chi è titolare di provvedimenti di rilascio a seguito di separazione. «Il problema casa – conclude l’assessore Maletti– riguarda tutta la città e non può essere trattato in una visione emergenziale e delegata totalmente alle istituzioni. Attraverso il rilancio di Agenzia casa vogliamo rinnovare il dialogo con i proprietari e intercettare risorse immobiliari ulteriori a partire da quelle libere e non utilizzate per poter dare risposte al forte bisogno abitativo a canoni calmierati. L'obiettivo dell'Amministrazione è quindi promuovere la cultura della casa come risorsa per tutti, ponendosi come intermediario e riempiendo il vuoto di fiducia che spesso c'è tra proprietari e inquilini».

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