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La denuncia

Pergolesi «sotto assedio»: ragazzini scavalcano ed entrano in piscina

di Gabriele Farina
Pergolesi «sotto assedio»: ragazzini scavalcano ed entrano in piscina

L’ultimo episodio è avvenuto sabato scorso, quando è dovuta intervenire anche la polizia locale. Il direttore Luca Tonelli: «Li abbiamo denunciati, facciamo di tutto per garantire la sicurezza ma sempre più spesso le regole non vengono rispettate»

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MODENA. «Siamo sotto assedio». Alla piscina Pergolesi è allarme per gli accessi abusivi. A eludere la biglietteria per entrare in acqua sono soprattutto gruppi di ragazzi di quindici anni o meno.

L’ultimo intervento

L’ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto sabato scorso. «Avevamo tenuto fuori un gruppo di ragazzi per comportamenti non belli – ha descritto Luca Tonelli, direttore di Pergolesi Sport – Li avevamo allontanati, chiamando gli agenti della polizia locale. In seguito, questi ragazzi sono entrati scavalcando le recinzioni. Il personale del nostro servizio di sicurezza li ha fatti uscire dall’acqua e li ha accompagnati all’esterno, poi ieri mattina li abbiamo denunciati. Siamo andati al Comando della polizia locale perché erano stati gli agenti a intervenire da noi lo scorso sabato». Il direttore della società ha specificato che si trattava di un «gruppo di circa otto ragazzini dai dieci ai quindici anni che entrano nell’impianto senza rispettare nessuno».

Episodi in aumento

Tonelli ha notato un aumento degli episodi negli ultimi anni. «Abbiamo le telecamere e nei fine settimana mettiamo in campo il servizio di vigilanza privata – ha aggiunto – Vogliamo combattere la microcriminalità e andare incontro alle famiglie che frequentano il nostro impianto». Alla piscina Pergolesi non sono soltanto gli accessi abusivi all’impianto a destare preoccupazione. È accaduto infatti che vi siano stati problemi con persone che hanno regolarmente pagato il biglietto (o sottoscritto l’abbonamento), tenendo però condotte non appropriate e atteggiamenti non conformi ai regolamenti. Tonelli ha illustrato un esempio per spiegare meglio il punto. «Siamo molto ligi nel far rispettare i nostri regolamenti – ha precisato – perché c’è il rischio che le persone si possano fare male. La nostra vasca più grande è di 25 metri e i tuffi sono vietati. Se una persona di ottanta chili si tuffa e accanto ci sono bambini di quattro anni c’è il rischio che qualcuno si faccia male. La nostra piscina è molto piccola».

La vigilanza privata

Tuttavia, il direttore di Pergolesi Sport ha voluto sottolineare come le difficoltà maggiori non siano legate necessariamente ai tuffi. «Il settanta per cento delle segnalazioni riguarda gli accessi abusivi all’impianto – ha ribadito – È per questo motivo che da circa un anno e mezzo abbiamo disposto il servizio di vigilanza privata». Un deterrente che non sempre porta frutto, per cui la società dispone di altri strumenti per contrastare i trasgressori delle norme. «Le telecamere le abbiamo e mettiamo a disposizione delle forze dell’ordine le immagini, se succede qualcosa – ha concluso – Il problema è che i ragazzi sanno quali luoghi sono scoperti e passano da quelli. Mettiamo la vigilanza privata proprio per questo motivo»

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