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Sicurezza a Modena

Rissa e accoltellamento all’alba al parco XXII Aprile: è il quarto episodio violento in una settimana

di Gabriele Canovi
Rissa e accoltellamento all’alba al parco XXII Aprile: è il quarto episodio violento in una settimana

Viaggio nella grande area verde che abbraccia i quartieri Sacca e Crocetta di Modena: dal problema spaccio all'allarme sicurezza

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MODENA. Parlare di escalation di violenza, potrà far storcere il naso a qualcuno che (giustamente) potrebbe rispondere: è mai stato un luogo sicuro? Obiezione accolta, verrebbe da dire, perché, in effetti, è da tempo che al parco XXII Aprile di Modena esiste un problema – anzi, allarme – sicurezza. Ma di fronte al quarto episodio di violenza negli ultimi sette giorni tra il quartiere Sacca e la Crocetta, si può forse parlare di escalation vera e propria.

L'accoltellamento
Già, il quarto; perché all’alba di martedì 1 luglio – erano da poco passate le 5 del mattino – si è verificata un’altra brutale aggressione in cui è rimasto gravemente ferito (40 giorni di prognosi) un 32enne, accoltellato da un uomo ora ricercato dalle forze dell’ordine che stanno indagando sull’episodio. Appena 24 ore prima, sempre al parco XXII Aprile, i residenti assistevano a una violentissima lite a colpi di mazza da baseball tra due uomini stranieri in cui è rimasta vittima anche una ragazza estranea al fatto: «scene da Far West», ha raccontato chi ha sentito quelle urla e visto quanto accaduto.

I precedenti
Se poi torniamo indietro di altre 24 ore, di 48 e poi anche di 72 il copione è – pressoché – lo stesso: risse, aggressioni e vere e proprie guerriglie urbane tra bande rivali con tanto di lanci di bottiglie di vetro, come quella che si è verificata solo mercoledì scorso in due zone della città: prima non lontano dall’R-Nord e poi proprio al parco XXII Aprile. Così, ci siamo recati lì, nella grande area verde che abbraccia i quartieri Sacca e Crocetta, per capire qual è davvero la situazione e per rispondere a una serie di domande. Chi frequenta il parco? Cosa ne pensano i residenti? Il problema sicurezza è una percezione o esiste davvero? I recenti episodi di sangue sono collegati tra di loro? Hanno a che fare con lo spaccio di droga?

Il nostro "viaggio" nel parco
È un martedì d’estate come tanti: il parco è poco affollato, il termometro indica 35 gradi e le zone d’ombra sono un paradiso per i pochi che si attentano a lasciare le proprie case (e l’aria condizionata) per fare due passi nel verde. C’è un gruppo di anziani che gioca a carte su un tavolo, c’è qualche nonna con i nipotini, chi fa una passeggiata nel tragitto verso casa dopo una giornata di lavoro e anche un nutrito gruppo di bambini: fanno parte di un centro estivo, hanno le magliette e i cappellini colorati. È impossibile non notarli. Come è impossibile non notare il continuo viavai di ragazzi in monopattini elettrici o biciclette. Tutti hanno uno zainetto, un marsupio o un borsello, indossano un cappellino e in mano hanno il cellulare, il più delle volte collegato a delle cuffiette. Scrivono messaggi, si guardano attorno e, appena ricevono un segnale, partono, lasciando il parco. Per poi, puntualmente, fare ritorno una decina di minuti dopo. L’abbiamo detto: il viavai è continuo. Per questo il XXII Aprile assomiglia tanto a una “base”, una base per lo spaccio. Ognuno ha la sua zona, la sua panchina: si apposta lì, resta seduto un po’, parte in bici o monopattino elettrico e poi ritorna. Trascorrendo un’ora al parco, questa è una scena che si ripete più e più volte. Vanno verso strada Attiraglio, svoltano verso via del Lancillotto e ancora verso via Luigi Cerretti e la zona di via Gramsci. Il parco XXII Aprile assomiglia sempre di più alla già citata “base”: un luogo da cui si possono facilmente raggiungere gli altri punti sensibili – in materia di sicurezza – della nostra città, come per esempio la zona del Tempio e quella della stazione dei treni; un luogo “comodo” in cui appostarsi e gestire al meglio i propri “affari” (con tutte le virgolette del caso).

Le indagini
Spetterà alle forze dell’ordine fare chiarezza su quanto accaduto negli ultimi sette giorni tra i quartieri Sacca e Crocetta – con epicentro, appunto, al parco XXII Aprile – e capire se i tanti episodi violenti sono, in qualche modo, collegati fra di loro e se hanno qualche connessione con lo spaccio di droga. I controlli nel parco sono quotidiani e serrati, tant’è che anche ieri, durante il nostro “viaggio”, ci siamo imbattuti in una pattuglia della polizia locale di Modena che stava svolgendo un servizio di presidio. La repressione, i controlli e i pattugliamenti sono sicuramente strade da percorrere, ma non possono essere l’unica soluzione: serve anche la prevenzione, servono alternative. Alternative per restituire il parco XXII Aprile alla cittadinanza e ai residenti, che sono stanchi di doversi svegliare nel cuore della notte con le urla, il sangue e le sirene di ambulanze e polizia. Come successo ieri.

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