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Il caso politico

Volano gli stracci in consiglio comunale a Modena. La consigliera Pd ai meloniani: «Tornate nelle vostre fogne»

di Manuel Marinelli

	La consigliera Pd Federica Di Padova e il capogruppo di Fdi Luca Negrini
La consigliera Pd Federica Di Padova e il capogruppo di Fdi Luca Negrini

Bagarre in Assemblea: l'esponente dem Federica Di Padova attacca i colleghi di Fratelli d'Italia, per poi scusarsi pubblicamente. Il capogruppo di Fdi, Luca Negrini, non ci sta: «Chiaro il riferimento alle foibe»

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MODENA. Consiglio comunale di giovedì sera, si discute animatamente dello scandalo Amo, per cui sono spariti 460mila euro di soldi pubblici dalle casse dell’ente ed è indagata una ex dipendente. I toni sono caldi, la tensione sale. E a un certo punto, sono circa le 18.30, qualcuno sbotta contro i propri avversari politici: «Tornate nelle vostre fogne». Non proprio toni da politically correct.

Quel qualcuno è Federica Di Padova, consigliere comunale del Pd. Gli avversari politici sono i consiglieri di Fratelli d’Italia, in particolare Luca Negrini. In un primo momento il presidente del Consiglio comunale, Antonio Carpentieri, non si accorge di nulla. L’epiteto viene infatti rivolto a microfoni spenti e ai banchi più lontani non viene udito. Ma i diretti interessati lo sentono eccome. E parte una bagarre agguerrita, tanto che lo stesso Carpentieri è costretto a sospendere: «Fermi tutti!».

«A seguito dell’ennesima interruzione da parte della consigliera Di Padova mentre stavo intervenendo (come ampiamente riscontrabile dalla videoregistrazione accessibile a tutti tramite il sito del Comune) – spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Negrini- in un momento di chiarimento tra il sottoscritto e il presidente del Consiglio, non riuscendo a parlare, ho detto alla collega di “stare buona” dato che non era la prima volta che mi interrompeva nella seduta. Mi sono sentito rispondere: “torni dalle fogne da cui viene”». I consiglieri di Fratelli d’Italia reagiscono con indignazione, volano gli stracci. «È una frase vergognosa, inaccettabile, che spesso viene utilizzata nelle piazze facinorose di una sinistra che citando le fogne si riferisce a sfregio al periodo buio delle foibe. Dove in quelle “fogne”, lo ricordiamo, sono morti migliaia di uomini donne e bambini. Un’affermazione, quella della consigliera Di Padova, che non ha nulla di democratico ma evidenzia un odio nei confronti di chi rappresenta una storia diversa dalla sua che non può e non deve essere consentito in un aula, quella del Consiglio comunale che rappresenta la pluralità di pensiero e la democrazia» chiosa Negrini. A microfoni spenti e seduta sospesa le parti si chiariscono. E con la ripresa del Consiglio ecco le scuse di Di Padova.

«Io mi sono scusata perché è una frase fuori dalla dialettica politica, fuori dalle righe, e dal mio stile. Ma non era fuori contesto: venivamo da ore di discussione impegnativa, con toni che più volte sono andati oltre – spiega –. La cosa che ha determinato la mia uscita infelice è che sono stata zittita più volte, in modo inopportuno perché non stavo interrompendo nessuno. Mi hanno detto “stai buona” e “stai zitta” più volte. Preciso che io alle foibe non ci stavo neanche lontanamente pensando, quando mi è stato riferito sono rimasta allibita. Non vedo cosa c’entri. Chiedo scusa se qualcuno si è sentito violato nelle proprie sensibilità. È stata sicuramente una frase inopportuna, ma a volte succede di andare oltre». Il capogruppo Pd in Consiglio Diego Lenzini commenta: «L’uscita è stata sicuramente infelice, ma non c’è alcun riferimento alle foibe in quelle parole. Va detto che il clima era molto teso, si stava discutendo del caso Amo. Loro più volte hanno detto “stai zitta” e “stai buona” e lei ha risposto. Questo non la giustifica, ma è giusto che si capisca che non è una frase uscita dal nulla».

Mentre il segretario cittadino del Partito Democratico, Stefano Reggianini, preferisce non commentare.l

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