Spara razzo segnaletico di notte: in fiamme 400 metri quadrati di vigneto
Succede a Savignano. La causa: forse una bravata
SAVIGNANO. Un razzo segnaletico di emergenza sparato tra le campagne di Savignano, forse per una bravata da parte di alcuni ragazzi o in maniera fortuita. Non si conoscono le motivazioni che hanno spinto, venerdì 4 luglio, un cittadino ad azionare il razzo, ma i danni sì: circa 400 metri quadri di vigneti bruciati, 40 quintali di raccolto da buttare e una certa dose di rabbia, quella di Aldo Costantini, proprietario del terreno.
Cosa è successo
Il razzo, strumento utilizzato soprattutto nelle barche per segnalare casi di emergenza, è stato visto intorno alle 23 innalzarsi per diverse decine di metri. L’atterraggio è avvenuto sui campi scoscesi tra via Puglia e via Basilicata, provocando un incendio. È Costantini che racconta quanto successo: «Sono stato chiamato dalla polizia venerdì sera, mi hanno detto che parte del mio terreno stava bruciando. Quando sono andato a vedere, i vigili del fuoco erano già sul posto cercando di domare le fiamme. Alcuni cittadini mi hanno poi raccontato di avere visto un razzo luminoso sparato in cielo. È stato davvero avvilente: per una bravata di alcune persone ho dovuto subire una perdita significativa in termini economici. Si tratta di 30 o 40 quintali di uva, che corrispondono a circa 2500 euro, senza contare i costi degli interventi per sistemare il campo e ripopolare i vigneti. È uva Albana di alta qualità, che sarebbe stata utilizzata per fare il vino. Non è questa la maniera giusta di divertirsi, specialmente con la poca acqua degli ultimi periodi che ha reso i terreni molto secchi, e più facilmente infiammabili», lamenta il proprietario.
Cosa hanno sparato
Lo strumento sparato è un razzo di segnalazione utilizzato in caso di emergenza sulle barche. Si tratta di un dispositivo pirotecnico progettato per attirare l'attenzione e segnalare una situazione di pericolo. Anche il sindaco Enrico Tagliavini è intervenuto nei campi di via Puglia venerdì sera: «La difficoltà delle operazioni erano dovute soprattutto dalla pendenza dei terreni. La polizia locale ha fatto strada ai vigili del fuoco, che hanno potuto quindi potuto intervenire spegnendo il fuoco. Le fiamme erano già piuttosto elevate, e la bonifica dell’intera area è durata diverse ore, utili per bagnare i campi evitando così pericolosi ritorni di fiamma durante la notte. Dispiace che a causa di un comportamento irresponsabile da parte di qualcuno, un privato debba subire una perdita economica di questo tipo. A Savignano, da anni, abbiamo vietato l’utilizzo di fuochi artificiali in qualsiasi tipo di manifestazione proprio per evitare episodi come questo. Probabilmente chi ha sparato il razzo non ha considerato che anche dopo essere atterrato, il dispositivo continua per alcuni minuti la propria attività luminosa. Auspico però che non sia stato un gesto intenzionale». Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri per cercare di ricostruire quanto accaduto.