Mucca al pascolo sbranata da un branco di lupi in Appennino: «Qui si vedono sempre più spesso»
L’imprenditore Alessandro Ferrarini, titolare dell’omonima azienda agricola a Gombola di Polinago in cui produce latte per Parmigiano Reggiano: «Più che il danno, il problema vero è per la produzione bio»
POLINAGO. «Mi sono alzato e ho visto una delle mie mucche esanime a terra nel campo. Così mi sono avvicinato e ho capito: era stata sbranata da un branco di lupi nella notte». Succede a Polinago, più precisamente nella frazione di Gombola e a raccontare l’accaduto è Alessandro Ferrarini, titolare dell’omonima azienda agricola dove produce latte per Parmigiano Reggiano con metodi biologici. Ovvero lasciando le mucche libere di pascolare.
La mucca trovata morta
Proprio una di queste, nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 luglio, è però diventata preda di un branco di lupi. «Le lascio libere al pascolo nei campi qui vicino a casa mia dalla primavera all’autunno – prosegue Ferrarini – Sono dieci mucche, o meglio, ora sono nove: una è stata sbranata dai lupi. Ho trovato la carcassa ieri mattina nel campo. Si tratta di un esemplare di 4 quintali, per cui presumo siano stati almeno 3 o 4 lupi ad attaccarla».
La ricostruzione del veterinario
La domanda inizialmente è stata lecita: lupi o cani randagi. Ma a togliere ogni dubbio è stato il veterinario di Ausl, che, allertato ha subito raggiunto l’azienda agricola di Polinago. «Non ero certo fossero lupi, ma l’esperto mi ha tolto ogni dubbio. Aveva i segni classici di un’aggressione da lupo, in particolare un evidente morso nella zona del collo – spiega ancora l’imprenditore – Secondo il veterinario tutto è avvenuto di prima mattina, forse verso le 4 o giù di lì. La carcassa era quasi integra, motivo per cui forse sono stati disturbati da qualche rumore, forse quando ci siamo alzati per andare nella stalla. Anche altre mucche sono state graffiate e avevano delle ferite, ma solo una è stata aggredita a morte, tra l’altro una delle più grosse: come detto pesava almeno 4 quintali. Tra l’altro oggi tutte le altre stavano tutte da una parte del recinto, esattamente dal lato opposto rispetto a dove sono entrati i lupi e hanno attaccato la mucca: si sono spaventate...».
I lupi, presenza ormai fissa in zona
Dalle telecamere dell’abitazione di Ferrarini, vicino l’azienda, non vede nulla: sono troppo lontane dal campo dove è avvenuta l’aggressione. Grande spavento e danno economico di non poco conto, considerando che un animale come quello può valere all’incirca «2mila euro, forse qualcosa di più. Quindi non un danno importante, ecco. Qui nella mia azienda non era mai successa una cosa del genere, ma la presenza del lupo in queste zone ormai è assodata, io ne vedo uno a settimana praticamente. Quando vado a funghi o quando d’estate sono a lavorare i campi in tarda serata è un continuo, ne vedo davvero tanti. Speriamo non tornino più, lasciare al pascolo le mucche è una condizione fondamentale per mandare avanti la produzione bio», conclude l’imprenditore agricolo Alessandro Ferrarini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA