Gazzetta di Modena

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Il gravissimo episodio

Choc a Castelvetro, il racconto di una donna: «Aggredita e molestata sulla ciclabile»

di Mattia Vernelli
Choc a Castelvetro, il racconto di una donna: «Aggredita e molestata sulla ciclabile»

Stava passeggiando sulla ciclabile a Sant’Eusebio: «Un uomo mi ha inseguita e messo una mano intorno al collo, ho urlato ed è fuggito»

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CASTELVETRO «È arrivato un uomo da dietro, mi ha messo una mano intorno al collo e poi mi ha toccato il seno. È stato terribile». Ha la voce tremante questa cittadina vignolese, mentre racconta la violenza sessuale subita sabato nel tardo pomeriggio a Sant’Eusebio.

Il racconto
«Mi trovavo sulla ciclabile in via Castelnuovo, è un percorso che faccio spesso: solitamente parto da Vignola e arrivo fino a Settecani. Non ho mai avuto problemi, ma sabato intorno alle 19 è successo qualcosa che mi ha profondamente segnata, sento ancora il senso di panico che ho provato in quel momento. Un ciclista stava arrivando da dietro, io non mi sono voltata ma lo sentivo ansimare, credevo fosse in difficoltà. Quando mi ha raggiunta ho pensato che volesse sorpassarmi, così mi sono accostata a bordo della ciclabile per farlo passare. Anche lui però ha inchiodato: da dietro mi ha aggredita mettendomi una mano intorno al collo e con l’altra mi ha toccato il seno. Io ho iniziato a urlare forte per richiamare l’attenzione dei passanti, ma non c’era nessuno. Le grida sono bastate per spaventarlo, si è girato ed è scappato in bicicletta dirigendosi verso Settecani. In pochi secondi era scomparso. Io sono rimasta attonita».

Dove è accaduto
La zona in cui la donna è stata molestata si trova in campagna: «Avrebbe potuto proseguire con la violenza indisturbato. La ciclabile era completamente vuota e quel tratto è contornato da una fitta vegetazione. Oltre alla paura per quanto accaduto, ripenso a quello che sarebbe potuto succedere se le mie urla non l’avessero messo in fuga. È stato terrificante: la mia prima reazione è stata quella di scappare più lontano che potessi con la mia bicicletta. Poi ho segnalato l’accaduto ai carabinieri, ma l’uomo si era già scomparso. Lui è un ragazzo di circa 30 anni - spiega la vittima - straniero e dalla carnagione scura. Non mi ha fatto male, ma il braccio intorno al collo aveva l'obiettivo di bloccarmi in maniera violenta per potermi toccare. Fortunatamente il fatto non è accaduto nel sottopasso poco distante che attraverso regolarmente nel mio percorso in bicicletta. Sto cercando di segnalare il più possibile l’accaduto perché vorrei che ci fossero maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine in quella strada. È un punto della ciclabile abbastanza isolato, con una vegetazione che crea diverse zone d’ombra potenzialmente pericolose per le donne che passano da sole. Io sono rimasta traumatizzata dall’accaduto, ogni volta che lo racconto continua a tremare. Proverò a non rinunciare al mio giro in bicicletta, ma avrò paura quando incontrerò qualcuno in quel punto».