Gazzetta di Modena

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Niente allarmismi

Carpi “invasa” dai grilli: «Non usate insetticidi»

di Lara Lugli
Carpi “invasa” dai grilli: «Non usate insetticidi»

L’esperto di Entomodena: «Basterà qualche giorno e se ne andranno da soli»

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CARPI. C’è chi ha gridato all’invasione calamitosa, chi ha impugnato la scopa, e chi – con spirito ben più leggero – ha suggerito di iniziare ad adattarsi: «Sono il cibo del futuro, no?».

Tra ironia e solidarietà

A sollevare il caso è stata una residente carpigiana, che nei giorni scorsi ha postato sui social alcune foto di grilli che da qualche giorno le hanno invaso il balcone. Il post ha fatto il giro dei gruppi Facebook locali in poche ore, suscitando reazioni a catena e raccogliendo più di un centinaio di commenti. C’è stato chi ha solidarizzato, chi ha domandato preoccupato se fossero pericolosi e chi, invece, ha scelto la via dell’ironia: «L’importante è non avere grilli per la testa», ha scritto un utente.

Qualcuno ha tirato in ballo perfino il Grillo Parlante di collodiana memoria, forse sperando che almeno lui abbia qualcosa di saggio da dire sulla situazione. Ma Carpi non è sola. Anche la Romagna sta affrontando una piccola invasione... volante: quella delle “cavallette con le ali rosa”, apparse in massa sulle spiagge. Secondo gli esperti, la colpa sarebbe delle temperature elevate, della siccità e del caldo vento di sud-ovest che ha spinto questi insetti fin sulla costa. Un mix meteorologico che potrebbe aver favorito anche l’arrivo dei nostri grilli locali, improvvisamente più attivi e numerosi del solito.

«Un effetto della siccità»

A fare chiarezza sull’insolita presenza di grilli ci ha pensato Niccolò Patelli, entomologo del Gruppo Modenese di Scienze Naturali e volto noto di Entomodena: «Non è un fenomeno nuovo né allarmante», spiega. «Siamo probabilmente nel pieno di una classica “esplosione di popolazione”, tipica del ciclo vitale di questi insetti. Le femmine depongono le uova a fine estate, poi in primavera e inizio estate si sviluppano rapidamente, fino a raggiungere un picco come quello attuale. Dopodiché la popolazione tende naturalmente a diminuire».

Secondo Patelli, la presenza più massiccia si registra soprattutto nella Bassa modenese e nel Mantovano, mentre in montagna il fenomeno è molto meno evidente. Alla base di questa impennata ci sarebbero soprattutto fattori ambientali e climatici: la siccità, gli inverni più miti e le alterazioni nel regime delle precipitazioni, con piogge brevi ma intense che rendono il terreno più secco.

«Con i campi sempre più secchi e in parte già mietuti, i grilli si spostano in cerca di nuovi ambienti, anche verso le abitazioni».

«Evitate gli insetticidi»

Patelli invita alla calma e alla moderazione: «Tra qualche giorno il fenomeno rientrerà spontaneamente. Meglio evitare l’uso indiscriminato di insetticidi: si rischia di fare più danni che altro».

La città per il momento si divide tra chi teme di svegliarsi in un romanzo di Kafka e chi, con filosofia, prepara la padella: «Se non puoi sconfiggerli… cucinali!», ha scritto qualcuno.

Niente allarmismi, dunque: i carpigiani possono continuare a dormire sonni tranquilli e godersi il romantico canto notturno, senza lasciarsi trascinare dai soliti allarmismi mainstream, già visti per altre specie.

Resta però fondamentale non abbassare la guardia su ciò che sta davvero dietro a queste presenze sempre più insolite: il cambiamento climatico. E i suoi effetti — anche quando arrivano a sei zampe — meritano tutta la nostra attenzione.  l