West Nile, l’Istituto superiore di sanità “colora” di rosso la provincia di Modena
Significa che c’è circolazione sia nell’uomo sia nella zanzara. Alessandra Fantuzzi, direttrice del servizio di Igiene pubblica dell’Ausl di Modena: «Niente allarmismi, il piano di sorveglianza è attivo e funziona»
MODENA. L’Istituto superiore di sanità, nel bollettino sulla sorveglianza integrata di West Nile e Usutu virus, ha inserito Modena tra le province “rosse”, questo perché la circolazione del virus è stata comprovata sia nell’uomo sia nell’animale vettore.
Il bollettino
Nel periodo dal 17 al 23 luglio sono stati 27 nuovi casi di West Nile in Italia. Tra i casi confermati sono stati notificati 2 decessi (uno in Piemonte e uno in Lazio). Il primo caso autoctono (dunque contratto in loco) è stato segnalato dal Piemonte il 20 marzo a Novara, sebbene si tratti di un caso sporadico in bassa stagione. Il secondo caso il 3 luglio a Modena. Nello stesso periodo non sono stati segnalati casi di Usutu virus. La sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del virus in Veneto, Piemonte, Sardegna, Emilia-Romagna, Puglia, Abruzzo, Lazio e Lombardia.
L’esperta dell’Ausl
«Il virus West Nile non si trasmette da persona a persona tramite contatto diretto con coloro che sono infetti», spiega Alessandra Fantuzzi, direttrice del servizio di Igiene pubblica dell’Ausl di Modena. Ad essere vettori del virus sono le zanzare «di tipo Culex (quelle “normali”, ndr), attive soprattutto nel tardo pomeriggio e di sera». In Emilia Romagna, la presenza del virus West Nile è stata confermata in 5 pool di zanzare catturate, uno a Modena, uno a Piacenza e tre a Parma.
«È attivo un piano di sorveglianza e prevenzione al fine di individuare i casi ed analizzare l’andamento, sia nell’uomo sia nelle zanzare sia in alcuni animali, che possono essere infettati dal virus. Data l’attenta collaborazione tra Ausl, Comune e Regione, appena il virus è presente viene individuato da questi meccanismi di controllo».
Il 3 luglio è stato segnalato a Modena un “caso umano autoctono” di infezione da Wnv. Cosa significa?
«È “umano”, dato che, come stabilito dal piano di sorveglianza, vengono controllati non solo i casi relativi alla popolazione umana ma, in ambito veterinario, anche animali come cavalli o uccelli. In questo caso è stato rilevato in una donna di 75 anni. Quando ci sono dei sintomi che possono essere compatibili con West Nile, i clinici mettono in diagnosi differenziale la malattia. Attraverso i test di laboratorio è possibile capire se il soggetto ha contratto il virus. È “autoctono” perché il Wnv ha come vettore la zanzara comune, presente nel nostro territorio (dunque ci si è infettati in loco e non durante un viaggio, ndr)».
Quali sono i possibili sintomi ed i soggetti maggiormente a rischio?
«Febbre, mal di testa, nausea, vomito, eventuali eruzioni cutanee. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, le persone infette non hanno sintomi oppure, se si manifestano, solitamente si presentano in forma leggera. Negli anziani o nelle persone debilitate, come gli immunodepressi, la sintomatologia potrebbe essere più grave».
Se si viene punti da una zanzara, un fatto ordinario in estate, quando bisogna rivolgersi al proprio medico curante?
«Nei casi in cui si abbiano dei sintomi compatibili importanti, soprattutto febbre alta, mal di testa e disturbi alla vista. Solo in rari insorgono delle neuroencefaliti, quindi effetti neurologici rilevanti. In questo periodo medici ed operatori sanitari rivolgono un’attenzione particolare alle arbovirosi».
Nel 2024 sono stati accertati 46 casi di West Nile in provincia di Modena. Alla luce della situazione attuale e dell’andamento delle estati precedenti, quali sono le prospettive per i mesi ancora critici di agosto e settembre?
«Prevediamo che i casi ci saranno, anche se potrebbe non essere così. Bisogna tenere alta l'attenzione sul tema».
Quali sono gli accorgimenti che il cittadino dovrebbe avere?
«Questo è il momento in cui fare la vera prevenzione, che inizia con l’avere un’attenzione personale. Quando si può, infatti, è consigliabile indossare vestiti adeguati, come maglie e pantaloni lunghi, oltre a fare uso di repellenti, soprattutto nelle parti scoperte del corpo ed in quei luoghi in cui ci può essere una maggiore densità di zanzare».
Quali accortezze consiglia di seguire nella gestione degli spazi esterni del proprio ambiente domestico?
«Bisognerebbe evitare i ristagni d’acqua, come quelli nei sottovasi, ed usare prodotti larvicidi cercando di tenere puliti i tombini. L’ideale è che i cittadini si occupino delle zone private, per collaborare con le attività che i comuni gestiscono. Se già si riesce a tenere in ordine il proprio giardino, si può stare più tranquilli nel frequentare la casa nelle ore serali».
A Modena sono state adottate misure preventive?
«L’azienda sanitaria, il Comune e la Regione cercano di mettere in atto tutte le azioni che possano ridurre al massimo la densità di popolazione delle zanzare. Ogni comune si organizza per eseguire disinfestazioni ordinarie e trattamenti larvicidi nelle caditoie stradali o lungo i canali. La lotta al vettore è già prevista».
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