Incendio in carcere appiccato da un detenuto, dieci agenti della polizia penitenziaria intossicati
L’episodio si è verificato intorno alle 13.30 di oggi, giovedì 7 agosto: sul posto sono intervenute 3 ambulanze del 118 che hanno portato 11 persone in ospedale, al Policlinico e a Baggiovara, per accertamenti
MODENA. Un incendio è divampato all’interno del carcere Sant’Anna di Modena intorno alle 13.30 di oggi, giovedì 7 agosto. Ad appiccarlo è stato un detenuto, che ha dato fuoco ad alcuni materassi in un corridoio della struttura.
I soccorsi all’interno della casa circondariale
Immediato l’intervento degli agenti della polizia penitenziaria, che per spegnere le fiamme e riportare sotto controllo la situazione hanno riportato lievi intossicazioni. Per questo è scattata la chiamata al 118, che ha inviato al Sant’Anna tre ambulanze: secondo quanto riferito dall’Azienda ospedaliero-universitaria, sono 11 le persone portate in pronto soccorso per accertamenti: dieci agenti e un detenuto. Sette agenti sono arrivati al Policlinico (3 dimessi, 4 ancora in osservazione alle 18), tre all’ospedale di Baggiovara (tutti dimessi). Al Policlinico è stato trattato anche il detenuto, poi dimesso verso l’infermeria del carcere.
Il commento del sindacato degli agenti
«Gli agenti – riferisce Gennaro Carico, segretario provinciale del Sappe di Modena – hanno dovuto evacuare l’area detentiva per evitare conseguenze peggiori e mettere in salvo gli altri reclusi». «Circa dieci agenti sono rimasti intossicati – aggiungono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto e Francesco Campobasso, segretario nazionale – e hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche ospedaliere, ancora in corso, per cui non si conoscono la diagnosi esatta e la prognosi». Il carcere di Modena, segnala il sindacato degli agenti penitenziari, «vive una situazione di sovraffollamento elevata, con una presenza di circa 600 detenuti, per una capienza di circa 350 posti». Inoltre «i continui eventi critici portano spesso fuori servizio gli agenti che devono fare ricorso alle cure mediche, per cui il già carente organico viene privato di ulteriore personale». Un agente, ad esempio, è ancora assente dal lavoro dopo aver subito nei giorni scorsi un’aggressione, conclude il Sappe.
Sovraffollamento e mancati investimenti: Pd contro il Governo
Proprio questa mattina, in una nota, anche i parlamentari modenesi del Pd Stefano Vaccari ed Enza Rando avevano denunciato ancora una volta la situazione legata al sovraffollamento nel carcere di Sant’Anna, sottolineando come per la casa circondariale di Modena non sia previsto «alcun intervento finanziato dai 19 milioni stanziati dal Governo per l’Emilia Romagna, nell’ambito del cosiddetto piano carceri. Una scelta sbagliata e pericolosa».
Le ultime rilevazioni segnalavano 586 persone detenute a fronte di una capienza massima prevista di 372. «L’amara conclusione – le parole di Rando e Vaccari – è che nel breve-medio periodo la condizione sarà la stessa, se non peggiore, sia per le persone recluse che per il personale impiegato a vario titolo, con conseguenze che non possono che incrementare gli eventi critici legati all’espressione del disagio detentivo con tutto ciò che di negativo questo porta con sé». Tuttavia, «nonostante la sottovalutazione e la miopia del Governo, non smetteremo mai di denunciare la situazione in cui versa la casa circondariale di Modena, e di chiedere che la si inserisca tra gli interventi di investimento prioritari almeno per il 2026», hanno garantito gli esponenti del Pd, annunciando un’interrogazione «per chiedere le ragioni, se ci sono, dell'esclusione di Modena dal piano».