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Allarme sicurezza

Violenta due donne al parco nello stesso giorno: una lo fotografa e lo fa arrestare


	I carabinieri al parco Rio Gamberi di Castelnuovo
I carabinieri al parco Rio Gamberi di Castelnuovo

Doppio episodio shock al parco Rio Gamberi di Castelnuovo. In manette un 32enne, indagato dei delitti di violenza sessuale e tentata violenza sessuale

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CASTELNUOVO. Ha provato a violentare due donne al parco Rio Gamberi di Castelnuovo. Due episodi shock, avvenuti a distanza di poche ore l’uno dall’altro. L’uomo, un 32enne di origine tunisine, è stato arrestato a dieci giorni dai fatti dai carabinieri della Stazione di Castelnuovo. 

L’arresto
I militari, su delega della Procura di Modena, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura coercitiva degli arresti domiciliari a carico del 32enne, ora indagato dei delitti di violenza sessuale e tentata violenza sessuale nei confronti di due donne.

I fatti
I due distinti episodi si sono verificati lo scorso 30 luglio 2025 a Castelnuovo. Ecco la ricostruzione della Procura e dei carabinieri. L’aggressore, aggirandosi in sella ad una bicicletta nel parco Rio Gamberi, ha approcciato la prima vittima improvvisamente da dietro, toccandola nelle parti intime mentre camminava per poi allontanarsi rapidamente. Nel secondo caso invece, a distanza di poco tempo dalla precedente aggressione, ha sorpreso una donna alle spalle afferrandola per le braccia, tenendola bloccata e tentando di baciarla sulle labbra, non riuscendo nell’intento per la ferma resistenza della persona offesa dal reato che è riuscita a divincolarsi e scappare andando a chiedere aiuto ad una terza persona poco distante.

Le denunce e le indagini

Le denunce dei due episodi ai carabinieri, le foto scattate dalla prima vittima col telefono cellulare all’autore del reato che si allontanava in bicicletta e l’immediata acquisizione delle immagini della videosorveglianza comunale presente nel parco, hanno consentito ai carabinieri di acquisire celermente gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato che, oltre ad essere individuato fotograficamente da entrambe le vittime, aveva un profilo social registrato a suo nome, nel quale erano state postate foto e video in sella alla stessa bicicletta e con lo stesso abbigliamento indossato proprio nel parco dove erano stati denunciati gli episodi di violenza sessuale.

«Si rammenta – si legge nel comunicato della Procura – che l’indagato è da considerarsi presunto innocente fino alla sentenza irrevocabile di condanna».