Show di Drag Queen dopo la messa del vescovo: sagra nella bufera
Il partito Popolo della Famiglia ha chiesto alla Diocesi di Carpi di cancellare, dalla sagra di San Luigi a Rovereto di Novi, lo spettacolo: «È una oscenità ed è blasfemo»
NOVI. È polemica a Rovereto, frazione di Novi, sulla rassegna di eventi della Sagra di San Luigi Gonzaga che si svolgerà dal 28 agosto al 1° agosto. È il partito “Popolo della Famiglia” ad alzare la voce sullo spettacolo delle Drag Queen fissato alle 20,30 di domenica 31 agosto. «Un evento – tuona Mirko De Carli, portavoce nazionale del partito – che nulla ha a che vedere con le iniziative diocesane e della parrocchia di Rovereto. Il programma della festa prevede subito dopo la Santa Messa celebrata dall'arcivescovo Erio Castellucci, uno spettacolo di Drag Queen. Una scelta offensiva per i fedeli e che nulla ha a che vedere con la dimensione spirituale della serata, soprattutto visto la presenza di Sua Eccellenza».
L’attacco degli ultracattolici
Popolo della Famiglia, movimento di ispirazione cattolica è da anni in prima linea contro le teorie gender fluid. «L’evento è stato incredibilmente inserito nel calendario ufficiale del sito della Diocesi di Carpi. Dopo la scandalosa vicenda della mostra blasfema ora un concerto di Drag Queen? Che succede nel modenese? I fedeli sono disorientati e ci auguriamo che sia solo un errore o una sottovalutazione, una cosa però è certa: questo spettacolo va annullato, ora» conclude De Carli. Contattati, gli artisti e gli organizzatori della Sagra scelgono di non commentare la polemica, mentre la Diocesi di Carpi afferma di non essere informata sulla programmazione dello spettacolo delle Drag Queen.
La richiesta alla Diocesi di annullare lo show
Immancabile il riferimento da parte di Popolo della Famiglia alla cosiddetta “mostra blasfema”, l’episodio che creò un vero e proprio terremoto nella primavera 2024, culminata anche con un’aggressione ai danni di Andrea Santini, l’artista che aveva realizzato i quadri oggetto delle critiche, anch’essi bollati come “blasfemi”, ed esposti all’interno della chiesa di Sant’Ignazio.
Anche il Popolo della Famiglia si era unito al coro delle critiche, dato che, oggi come in occasione della mostra, erano stati “toccati” aspetti valoriali chiave della propria ideologia. Valori, come si legge nel manifesto del movimento «non negoziabili».
Il partito infatti, il cui segretario è Mario Adinolfi, si batte contro le leggi definite «liberticide», contrarie al «diritto naturale» come le adozioni gay, i matrimoni egualitari, il gender, la liberalizzazione di qualsiasi droga, e l’eutanasia. In questa ricetta politica e ideologica ultra-cattolica, non può di certo trovare spazio lo spettacolo delle Drag Queen in concomitanza, come denunciato dal movimento, con la messa dell’arcivescovo Erio Castellucci. Intanto, dal profilo Instagram della Sagra, è stato rimossa la locandina che sponsorizzava l’evento incriminato.