Ancora sangue al carcere Sant’Anna di Modena: feriti un agente e due detenuti
Violenta aggressione e continua l’emergenza sovraffollamento: 600 detenuti, ma c'è posto solo per 372. L'appello del sindacato Sappe: «Intervenire ora»
MODENA. Una brutale aggressione tra detenuti con anche un agente coinvolto. È quanto avvenuto mercoledì all’interno del carcere Sant’Anna di Modena, dove, ad oggi, i detenuti hanno superato quota 600, a fronte di una capienza di 372. Quasi il doppio. L’episodio ha coinvolto un assistente della polizia penitenziaria e due detenuti-lavoratori, aggrediti con violenza da altri detenuti durante un intervento di manutenzione ordinaria presso una camera detentiva.
L'episodio
Secondo quanto ricostruito, l’assistente, addetto alla vigilanza dei lavori di manutenzione interna ai fabbricati, si era recato insieme ai due detenuti per effettuare alcune riparazioni, quando sono stati improvvisamente assaliti. Il bilancio dell’aggressione, di una “violenza inaudita” come hanno riportato alcuni agenti che erano sul posto, parla di tre feriti: incluso l’agente ferito, al quale è stata diagnosticata una prognosi a seguito dei traumi subiti. Gli aggressori sono stati prontamente identificati e tratti in arresto dalla polizia penitenziaria in servizio, e ieri mattina, nel corso dell’udienza per direttissima, il giudice ha convalidato l’arresto.
La denuncia del sindacato
A denunciare la gravità della situazione è il Sappe – Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che lancia un allarme forte e chiaro: la situazione all’interno del carcere di Modena è ormai fuori controllo. La struttura ospita oggi quasi 600 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 372 posti, con un sovraffollamento che aggrava ogni giorno di più le criticità operative e organizzative.
«Non si viveva una situazione simile da anni. Siamo al limite – è il monito di Gennaro Caruso, segretario provinciale del Sappe di Modena – Ogni giorno subiamo nuove aggressioni, mentre ci si chiede di compensare le gravissime carenze di organico. A fronte di un impegno quotidiano estenuante, continuiamo a fare i conti con stipendi bloccati, straordinari non pagati, buoni pasto che non arrivano e missioni che dobbiamo spesso anticipare di tasca nostra. È una situazione indegna».
Sovraffolamento
Anche Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Campobasso, segretario nazionale, intervengono congiuntamente: «La delusione è profonda. Di fronte a episodi così gravi e frequenti non è più sufficiente esprimere dispiacere: servono misure urgenti e concrete. Il personale è allo stremo, logorato da turni massacranti, carichi di lavoro insostenibili e da una burocrazia che continua a penalizzare gli operatori in divisa. È indispensabile che l’amministrazione penitenziaria assicuri in tempi brevi l’assegnazione di un congruo numero di agenti al Sant’Anna. Se non si inverte la rotta, il sistema è destinato a implodere».l
