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Falsa partenza a scuola, la Cgil: «Manca personale»

Falsa partenza a scuola, la Cgil: «Manca personale»

L’allarme dei sindacati: «E le ore del sostegno sono bloccate»

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MODENA. «Lunedì 15 settembre iniziano le lezioni negli 89 istituti scolastici della nostra provincia senza che questi siano ancora nel pieno delle loro funzioni. Mancano ancora 14 direttori generali dei servizi, almeno 100 unità del personale Ata (amministrativi, tecnici, ausiliari) e si attendono le ore in deroga per il sostegno didattico».

È la denuncia della Segretaria Generale della Flc Cgil Modena, Eleonora Verde, che snocciola dati e rivendica l'importanza del confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative delle lavoratrici e dei lavoratori. «Le famiglie dei ragazzi e dei bambini che domani inizieranno le lezioni devono sapere qual è la situazione ed essere messe al corrente di un sistema di reclutamento del personale docente e Ata che fa acqua da tutte le parti».

«Mancano sorveglianza e sicurezza»

«In questi ultimi giorni – prosegue Verde – abbiamo incontrato circa 400 lavoratrici e lavoratori che hanno ritenuto indispensabile partecipare alle nostre assemblee anche prima che cominciassero le lezioni, proprio per denunciare questo stato di cose. Le nostre quindi non sono posizioni preconcette ma fondate sull'ascolto continuo di chi la scuola la vive ogni giorno».

Quello che denuncia la Cgil è una situazione difficile: piani «scoperti degli ausiliari» con «quanto ne consegue in termini di mancata sorveglianza e sicurezza»; segreterie che devono «effettuare convocazioni e mandati di pagamento per gli stipendi con il solo personale a tempo indeterminato in servizio»; un Ufficio scolastico regionale che «non autorizza tutto il personale Ata richiesto effettuando un drastico taglio sulle scuole della nostra provincia (11 collaboratori scolastici, 5 assistenti amministrativi e 3 assistenti tecnici in meno)»; la frutta che «marcisce nelle aziende agrarie degli istituti Spallanzani e Calvi per la penuria di operatori». Per non parlare dei docenti «sommersi dalle incombenze burocratiche e con una quota del personale precario o neoimmesso che sfiora il 40% e che non può garantire alcuna continuità».

«Il ministero ci rispetti di più»

Secondo il sindacato, c'è bisogno di maggiore organizzazione e pianificazione: le procedure di reclutamento non possono concentrarsi in poche settimane perché questo aumenta in modo esponenziale il lavoro dell'Amministrazione territoriale. «Abbiamo toccato con mano la mole di lavoro ricaduta sul Provveditorato di Modena e sulle scuole a causa di una gestione regionale e centrale che non tiene conto della complessità delle situazioni. Il ministero dell'Istruzione e del Merito dovrebbe trattare con più rispetto tutti coloro che fanno parte del sistema scolastico perché è solo grazie alla serietà di questi lavoratori che le scuole apriranno come se tutto andasse bene quando la realtà dei fatti è un'altra. E quando sentiamo dire che si può modificare il calendario scolastico, anticipando il ritorno sui banchi, non possiamo che prendere atto che la consapevolezza rispetto ai temi della scuola non c'è», conclude. 

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