Carlo Giovanardi contro eventi e concerti in piazza Roma: «Deve essere patrimonio Unesco»
L’ex senatore modenese è critico dopo le manifestazioni estive davanti a Palazzo Ducale: «Serve una tutela specifica, come per Duomo, Ghirlandina e Piazza Grande»
MODENA. C’è chi davanti a una rete da volley pensa a tuffarsi per salvare la palla, e chi invece si tuffa per salvare la patria. Nel secondo caso, il cognome del giocatore è Giovanardi. Perché mentre a fine agosto piazza Roma si trasformava tra schiacciate e sabbia, l’ex senatore non ci ha visto sport o divertimento, ma un affronto urbanistico. «Ho avuto modo durante questi giorni di verificare io stesso – spiega – e ho scoperto che piazza Roma e palazzo Ducale non godono di alcuna tutela specifica, a differenza di Duomo, Ghirlandina e piazza Grande, che sono patrimonio Unesco. Bisogna intervenire».
Onorevole, che male c’è in un po’ di sabbia?
«Il male non è la sabbia in sé, ma l’uso improprio del luogo. Piazza Roma non ha nessuna tutela. Ho telefonato alla Soprintendenza dopo che c’è stato l’evento di beach volley per capire come mai avessero autorizzato l’evento. E loro mi hanno detto che non potevano impedirlo dato che per quell’area specifica della città non c’è grado di protezione. È una situazione incredibile, perché quella piazza ha tutte le caratteristiche per essere riconosciuta dall’Unesco. Le ho verificate sul loro sito».
In effetti, oggi Modena ha un patrimonio Unesco, ma non comprende piazza Roma…
«Esatto. Nel 1997 sono stati riconosciuti il Duomo, la Ghirlandina e piazza Grande. Ma il complesso con palazzo Ducale e piazza Roma ne è rimasto fuori. Eppure, chiunque guardi quello scenario capisce che è un unicum straordinario, e non si può rischiare di rovinarlo. Non ho mai visto niente del genere da nessun’altra parte del mondo».
Siamo i primi al mondo ad aver portato i campi da beach volley in un centro storico?
«Sì, non ci sono mai stati casi simili prima».
Un evento del genere, però, può portare turismo. Non è un bene?
«Non diciamo sciocchezze. I turisti vengono per le auto, per la gastronomia, per la storia del Ducato che ha fatto l’Italia. Questo è il nostro patrimonio. Il resto è intrattenimento, a cui io sono anche favorevole. Ma non davanti all’Accademia militare, che è un’istituzione, peraltro. In America o in Francia mai avrebbero permesso una cosa del genere».
Ma magari un turismo giovane vorrebbe anche questo, oltre alle illimitate eccellenze del territorio.
«Sapete dove vedo i ragazzi la sera? In via Gallucci, non in piazza Roma. E comunque non ho detto che i ragazzi non devono fare sport per divertirsi, anzi».
È solo il luogo il motivo della sua polemica?
«Esatto. Non è che lo sport non vada fatto. Ma ci sono posti idonei e già attrezzati a Modena, come il Novi Sad».
Anche i concerti come quello di Radio Bruno che ha portato in due giorni migliaia di spettatori rientrano nella lista degli “usi impropri”?
«Certamente. Anche perché non ho mai visto un concerto al Pantheon. Una piazza storica non è fatta per palco e casse, perché rischia di rovinarsi. Modena ha già spazi adeguati anche per grandi eventi musicali».
La sua battaglia quindi ora è per il riconoscimento Unesco?
«Sì. Come ho detto, ho visto che piazza Roma e il palazzo Ducale hanno tutte le caratteristiche richieste. Ma nel frattempo serve almeno un vincolo di interesse culturale. Perché finché non c’è, la piazza resta senza difese».
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