Gazzetta di Modena

Modena

Violenza omofoba e sessista

Ragazze insultate e aggredite dopo essersi baciate, il racconto choc: “Vi sgozzo”, poi le botte

di Gabriele Farina

	I carabinieri indagano sull'aggressione
I carabinieri indagano sull'aggressione

Parlano le giovani vittime di violenza alla Festa del Lambrusco di Sorbara: «Ci dicevano “Siamo tutti fascisti” e ancora “Lesbiche di m...”, aiutateci a identificare chi ci ha attaccato»

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BOMPORTO. «Aiutateci a identificare chi ci ha attaccato». Le giovani vittime dell’aggressione dello scorso sabato sera - 20 settembre - a Sorbara hanno lanciato un appello. Il gruppo di amiche e amici si stava godendo la Festa del Lambrusco quando è stato preso di mira da quattro uomini sulla cinquantina nell’area spettacoli. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri. Nella descrizione il passo dai commenti per i baci tra le giovani alle minacce di morte è stato breve e doloroso.

L’aggressione

«Il gruppo di uomini ha usato come pretesto per iniziare l’aggressione il coro antifascista e di solidarietà con la Palestina intonato dalle ragazze – hanno ripercorso i giovani – Le aggressioni sono state esplicitamente fasciste, sessiste e omofobe. Gli uomini si sono scagliati contro il gruppo urlando frasi come: “Siamo tutti fascisti”, “Avete la figa solo per fare dei figli”, “Lesbiche di merda”, “Froci di merda”». I toni si sono accesi ancora. «Le risate incredule con cui inizialmente sono state accolte quelle frasi si sono trasformate subito in panico quando gli insulti sono sfociati in violenza fisica mirata al volto, con pugni e calci in faccia – hanno aggiunto a una voce – Uno degli uomini ha arrotolato una cintura attorno al pugno e ha minacciato: “Vi sgozzo”. Il pestaggio è avvenuto in uno spazio pubblico e di festa, senza alcun timore o freno da parte dei responsabili».

Alla Festa c’era anche il sindaco Tania Meschiari, che ha pubblicamente condannato l’aggressione. La scena è stata vista da altre persone. Gruppi di amici, famiglie con bambini e storici volontari che volevano godersi una serata tranquilla. Qualcuno si è schierato a difesa delle giovani e degli amici. «Nonostante l’intervento della sicurezza e di alcune persone solidali, l’aggressione non è stata fermata in tempo – hanno descritto i giovani – A eccezione di un personaggio che ha deciso di rimanere fino alla fine ad insultare, chi ha agito la violenza non è stato trattenuto né identificato sul posto. Le lesioni riportate sono state documentate al pronto soccorso, dove sono state certificate prognosi tra i tre, sette e più giorni».

Il dopo

Alcune vittime dell’aggressione sono tornate alla Festa, intervenendo sul palco e ricevendo solidarietà. «È stato un momento importante di presa di parola collettiva – hanno ringraziato – in cui c'è stata anche una parte del pubblico pronta ad ascoltare e sostenere».

Un sostegno che i giovani hanno rivolto anche ai presenti di sabato. «Chiediamo a tutte le persone presenti sabato sera di aiutarci – l’appello – Se avete assistito all’aggressione, se avete visto o registrato qualcosa, o se fate parte di associazioni disponibili a sostenerci, vi chiediamo di contattare antiviolenza.sorbara@gmail.com per contribuire a identificare chi ci ha attaccati e attaccate, aiutandoci a ottenere giustizia. Non resteremo in silenzio. Non ci fermeranno». Rimane la gravità di quanto denunciato. «I fatti avvenuti sono gravi, politici e sociali – hanno affermato i giovani – Non si è trattato di un episodio isolato, ma del sintomo evidente di un clima in cui odio, fascismo e sessismo si esprimono liberamente anche nei luoghi pubblici e di aggregazione».

Le reazioni

Arcigay ha censito centodieci crimini di odio da maggio 2024 al maggio scorso. Ventotto sono le aggressioni di branco nell’elenco nazionale, due gli episodi denunciati nella nostra provincia. La sezione modenese dell’associazione ha espresso solidarietà alle vittime. «Le frasi urlate e la violenza fisica esercitata in uno spazio pubblico e festivo sono il sintomo di un clima d’odio che non possiamo più tollerare», hanno scritto i componenti dell’associazione in un post. Arcigay Modena ha ricordato anche la Rainbow Bike organizzata domenica 14 nei Comuni dell’Unione e conclusa proprio a Sorbara, dove è da venerdì scorso è attivo uno sportello contro la violenza sulle donne. Un evento «manifestamente supportivo nei riguardi della corrente missione della Global Sumud Flotilla». Si torna al tema palestinese che sarebbe stato usato per l’aggressione di sabato sera. «Un fatto grave e intollerabile», ha condannato l’ex presidente della Regione, Stefano Bonaccini, solidale alle vittime dell’aggressione. «L’omofobia, oltre a essere segno di inciviltà, è un reato punito dall’ordinamento italiano – ha tuonato Marika Menozzi, segretaria provinciale del Pd – e non ha spazio in questo Paese». Menozzi ha detto che «Modena è terra di democrazia, libertà e diritti. Chi compie tali gesti farebbe bene a capirlo una volta per tutte».