Gazzetta di Modena

Modena

L’evento

Michel Platini ospite al Carani: parlerà della sua storia giudiziaria

di Ernesto Bossù
Michel Platini ospite al Carani: parlerà della sua storia giudiziaria

Il campione francese invitato nell’ambito del Festival della giustizia penale

3 MINUTI DI LETTURA





SASSUOLO. Dieci anni, più di 3.500 giorni. Tanto è durata la battaglia giudiziaria che Michel Platini, Le Roi del calcio degli anni ‘80, ha dovuto sostenere assieme a Joseph Blatter. Con spese legali cospicue – si dice, solo per il divo del calcio francese, nell’ordine dei duecento mila euro – ma, soprattutto, con un danno morale irreparabile, che ne ha di fatto sancito la fine della carriera dirigenziale.

L’appuntamento

Di questo si parlerà il prossimo 23 ottobre a Sassuolo, nella splendida cornice del Teatro Carani, in una sorta di extra del Festival di Giustizia Penale, che a maggio ha portato a Modena illustri ospiti. Appuntamento alle ore 21, dunque, e protagonista lui, Michel Platini, che racconterà “La verità del Re. Il processo politico che mancò il bersaglio” – il titolo dell’incontro – in dialogo con Alvaro Moretti, vicedirettore de Il Messaggero.

La vicenda

Riavvolgiamo il nastro. Correva l’anno 2015 e Platini, allora alla guida della Uefa – la massima istituzione del calcio europeo –, si profilava come il naturale successore di Sepp Blatter, presidente della Fifa, l’organismo più importante del gioco del pallone che riunisce al proprio tavolo tutte le Federazioni mondiali. Blatter, rieletto il 29 maggio del 2015, si vide costretto a dimettersi appena quattro giorni dopo, travolto da pressioni e scandali che ne minavano la legittimità e la credibilità. E fu proprio lì, in quel vuoto di potere, che Platini era stato capace di presentarsi con una visione di rinnovamento: pur apparendo agli occhi di molti osservatori come il figlio prodigo del modello Blatter, Le Roi auspicava una Fifa «esemplare, unita», forte, a detta di alcuni ben informati, di un piano di riforma che aveva trovato l’appoggio nientemeno che dell'allora ministro delle Finanze francesi, un giovanissimo Emmanuel Macron.

Fascicolo di indagine

All’epoca Platini aveva sessant’anni, un dato da tenere a mente. Poco dopo, però, nell’ottobre del 2015, le cose cambiarono. I media internazionali annunciarono l’apertura di un fascicolo da parte del comitato etico della Fifa, relativo a una presunta truffa mascherata da consulenza per due milioni di franchi svizzeri – poco più di 1,8 milioni di euro – destinata a Platini da Blatter. Accusa che, a posteriori, si sarebbe rivelata infondata, come tutte le altre: il francese era stato consulente di Blatter e della Fifa tra il 1998 e il 2002, con un contratto formalizzato nel 1999 e una remunerazione annua di 300mila franchi, regolarmente corrisposta dalla Fifa stessa.

L’accusa

Il problema si presentò nel gennaio del 2011, quando Platini rivendicò un pagamento di due milioni di franchi svizzeri, contestato dall’accusa come fattura falsa. Entrambi – Blatter e Platini – hanno sempre sostenuto che la somma fosse frutto di un accordo verbale, un gentlemen’s agreement senza testimoni: cosa vera, perché quell’accordo del 1999 prevedeva una clausola che prometteva un sostanzioso aumento non quantificato nel caso in cui le finanze della Fifa lo avessero permesso. Ciononostante, il 21 dicembre 2015 il comitato etico della Fifa inflisse a Platini una squalifica di otto anni, successivamente ridotta a sei.

Il ricorso

Dopo il ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, il 9 maggio 2016 la pena fu ulteriormente ridotta a quattro anni. La mancata cancellazione integrale delle accuse indusse Platini a rinunciare alla presidenza della Uefa, e solo il 25 maggio 2018 la giustizia elvetica riconobbe la sua piena innocenza. L’8 luglio 2022 il Tribunale penale federale di Bellinzona confermò l’assenza di responsabilità penale di Platini e Blatter anche rispetto all’accusa di truffa ai danni della Fifa, offrendo un risarcimento al quale Platini rinunciò. L’assoluzione venne confermata il 25 marzo 2025 dalla Camera d’appello straordinaria del Tpf a Muttenz, con passaggio in giudicato il 28 agosto successivo. Platini ha oggi settant’anni. Tanti, forse troppi, per rimettersi in un gioco da cui è stato fatto fuori senza colpe proprio nel momento decisivo.