Studenti picchiati e rapinati davanti a Wiligelmo e Guarini
Nell’area esterna delle scuole due aggressioni agli alunni: «Erano in gruppo, incappucciati». La preside scrive all’assessore alla Sicurezza Alessandra Camporota.
MODENA. In sei contro due, incappucciati: due schiaffi, il tentativo di rapina. E, poco più in là: un altro studente aggredito davanti agli occhi di altri giovanissimi. Sono almeno due gli episodi, avvenuti entrambi a qualche centinaia di metri di distanza venerdì 26 settembre, all’uscita da scuola. Ad essere presi di mira studenti nei pressi del Wiligelmo e del Guarini. E ora, ancora una volta, si riaccende la preoccupazione tra i genitori di ragazzi e ragazze che frequentano gli istituti superiori di Modena, dopo che anche l’anno scorso gli episodi di rapine e aggressioni ai danni degli studenti sono stati diversi. C’era chi aveva pensato di potere tirare un sospiro di sollievo prima di tutto perché nei mesi scorsi la polizia di Stato di Modena ha sgominato una baby gang protagonista proprio di svariate aggressioni e rapine di questo tipo. Un sospiro di sollievo era arrivato anche dopo che nelle scorse settimane il Comune di Modena aveva annunciato l’avvio del nuovo progetto per aumentare la sicurezza nei pressi delle scuole, con presidi fissi davanti agli istituti, educatori e altri interventi. Ma il sollievo è durato poco e nelle scorse ore la notizia di queste due aggressioni ha riacceso la preoccupazione tra le famiglie.
La prima aggressione
Secondo quanto emerso al momento, sul posto è intervenuta la Volante della polizia di Stato. Si parla di due aggressioni, entrambe avvenute al termine delle lezioni, quindi dopo le 13. La prima racconta di due studenti che venerdì, 26 settembre, usciti da scuola, sono andati verso la fermata dell’autobus davanti all’istituto Guarini. Ad un certo punto si sarebbe avvicinato un gruppo di giovani, incappucciati per non farsi riconoscere. Erano in sei, hanno accerchiato i due ragazzi. Parole pesanti e toni minacciosi, a cui sono seguiti i fatti. Una delle due vittime sarebbe stata colpita con due forti schiaffi dietro il collo. Gli aggressori lo avrebbero fatto con l’intento di rapinarlo: forse perché non trovato in possesso di nulla ritenuto dal gruppetto “di valore”, non gli è stato portato via niente. Anche il compagno che era con lui è stato preso di mira. A lui è stato sfilato un anello: oggetto che poi, con sfregio, è stato lanciato via. «Non vale niente», queste più o meno le parole che la banda avrebbe pronunciato prima di sbarazzarsi dell’anello.
La seconda aggressione
Il secondo episodio si è verificato più o meno alla stessa ora – non è chiaro se i protagonisti siano gli stessi dell’altro – davanti al Wiligelmo. Da chiarire esattamente da dove sia cominciato tutto. Ma anche in questo caso un giovanissimo è stato avvicinato – forse da un coetaneo o da un ragazzo appena più grande, in ogni caso non da uno studente del Wiligelmo – con l’intento di portargli via qualcosa: probabilmente il portafogli. Fatto sta che anche questo studente è stato colpito e lui, per fuggire all’aggressione, è entrato al Wiligelmo dove il personale lo ha aiutato anche a contattare i genitori. Sul posto sono intervenute le Volanti della polizia di Stato. Nel momento in cui stiamo scrivendo non risulta che le famiglie abbiano sporto denuncia, ma intanto la notizia delle aggressioni è rimbalzata di chat in chat, accendendo la preoccupazione di chi ogni giorno vede i propri figli e figli andare a scuola. La dirigente scolastica del Wiligelmo, la dottoressa Daniela Barozzi, ha inviato una lettera a studenti e famiglie e ha subito avvisato anche l’assessore alla sicurezza Alessandra Camporota, chiedendo più sorveglianza.
La lettera della preside
Ha deciso di segnalare subito gli episodi all’assessore Alessandra Camporota, chiedendo che – in particolare negli orari di ingresso e di uscita degli studenti – sia intensificata l’attività di sorveglianza da parte delle forze dell’ordine davanti alle scuole. La dirigente scolastica dell’istituto Wiligelmo, la professoressa Daniela Barozzi, non solo ha chiesto un intervento di questo tipo a tutela degli studenti, ma ha anche scritto una lettera indirizzata proprio a ragazzi e ragazze della “sua” scuola, alle loro famiglie e al personale scolastico. Una lettera che contiene tutto: i consigli ai ragazzi, l’amarezza e la preoccupazione per quanto accaduto, l’auspicio che episodi come questi non si verifichino più. «È fondamentale – scrive la dirigente – che chi subisce violenza sporga subito denuncia affinché possano partire le dovute indagini». Dopo gli episodi di venerdì, 26 settembre, come già detto, sul posto sono intervenute le Volanti della polizia di Stato. Fondamentale ai fini di una prosecuzione delle indagini, sarà l’eventuale denuncia presentata dalle vittime. La professoressa Barozzi si rivolge direttamente agli studenti: «La solidarietà tra compagni è il primo passo per prevenire e contrastare comportamenti negativi. È importante restare in gruppo e non avere paura a prestare aiuto se qualcuno è in difficoltà». E prosegue: «La forza di una comunità sta nell’unione. Non dovete mai sentirvi soli – sono le parole della preside – e se vi capita di assistere a un episodio di violenza o estorsione, non restate indifferenti ma cercate di contattare subito l’adulto più vicino. Nessuno dovrebbe mai affrontare da solo una situazione difficile».
© RIPRODUZIONE RISERVATA