Gazzetta di Modena

Modena

Sanità

Il caso automedica in Consiglio comunale a Vignola, l’Ausl: «Ecco le nostre strategie»


	A Vignola è acceso il dibattito su pronto soccorso e automedica
A Vignola è acceso il dibattito su pronto soccorso e automedica

L’azienda sanitaria illustra le modifiche del sistema del 118 e assicura: «L’eventuale riorganizzazione non ridurrà i servizi per i cittadini, il pronto soccorso non sarà toccato»

3 MINUTI DI LETTURA





VIGNOLA. Si è nella serata di lunedì 29 settembre il consiglio comunale chiesto dal sindaco Muratori e dedicato alla riorganizzazione del sistema 118 a Vignola, tema da settimane al centro del dibattito. Presenti, oltre ai cittadini vignolesi, una delegazione delle Aziende sanitarie modenesi con i due dg, Mattia Altini e Luca Baldino e i direttori sanitari Romana Bacchi e Silvio Di Tella. Insieme a loro il capo Dipartimento di emergenza urgenza Geminiano Bandiera, la direttrice del Distretto Fabia Franchi, i professionisti del Servizio emergenza territoriale 118 e dell’Ospedale di Vignola, tra cui Claudia Cremonini direttrice del pronto soccorso.

La riforma

«La proposta di progressiva riforma tiene insieme – hanno chiarito i sanitari –, sia la parte dei mezzi di emergenza e del Pronto soccorso, con l’obiettivo di salvaguardarne l’attività volta a sgravare il Pronto soccorso stesso dai casi che saranno meglio assistiti sul territorio, grazie alle nuove “Aggregazioni funzionali territoriali” di medici e pediatri, alla creazione di ambulatori a bassa complessità e all’attività delle 6 Case della salute che a regime saranno attive sul distretto». Per quanto attiene all’emergenza, che sarà più integrata con questi servizi territoriali, la dottoressa Cremonini ha presentato l’attività del Ps di Vignola e la sua squadra di professionisti.

Pronto soccorso

«Il nostro Ps – ha detto Cremonini – nel 2024 ha visto un incremento di accessi rispetto al ‘23. Tra i punti di forza ci sarà il doppio turno medico, con personale completamente dedicato che migliorerà la gestione dei flussi di pazienti, con una maggiore qualità del servizio a beneficio sia dei cittadini stessi che degli operatori. L’attività sull’automedica sarà comunque assicurata agli operatori che potranno proseguire nel servizio in turni dedicati».

Automedica

Durante la serata si è toccato il sentito tema dell’automedica. I professionisti di Ausl hanno ricordato la già esistente dotazione di mezzi avanzati sul territorio vignolese – 1 con medico e 1 con infermiere a bordo – cui si aggiunge un mezzo base, sul totale di 9 mezzi che possono intervenire sul distretto, contando le altre due automediche collocate a Maranello e a Bazzano. È stato poi illustrato brevemente il sistema utilizzato per analizzare il posizionamento dei mezzi: l’isocrona è una rappresentazione grafica, un “confine” disegnato su una mappa, che indica fino a dove può arrivare un mezzo in 20 minuti. «Tracciando un’isocrona – hanno precisato i dirigenti Ausl – da una postazione 118, otteniamo un’area che comprende tutti i paesi e le frazioni raggiungibili in quella tempistica; ripetendo il calcolo per ogni postazione, è possibile osservare se ci sono zone in cui si può migliorare la copertura o, al contrario, dove più mezzi fanno la stessa copertura. La proposta di riposizionamento dei mezzi sul territorio consentirà di effettuare più interventi, considerando che l’automedica a Vignola ha un tasso di utilizzo inferiore alle possibilità, anche tenendo conto delle contemporaneità di intervento».

Altini precisa

«Capiamo bene il desiderio di ogni cittadino: avere sempre, sotto casa, il miglior mezzo del 118, con i professionisti più qualificati pronti ad intervenire in ogni momento – ha osservato Mattia Altini, dg Ausl –. È un desiderio naturale, perché quando si parla di salute e di emergenze vogliamo tutti sentirci sicuri. Ma se utilizzassimo male i mezzi più specializzati, ad esempio per fare pochi interventi, oppure per interventi che non richiedono un mezzo avanzato, rischieremmo di non averlo disponibile quando serve davvero: per un arresto cardiaco, un grave incidente, ad esempio. Per questo la nostra riforma non toglie assistenza, ma la rende più efficace: inviamo il mezzo giusto per il bisogno giusto, senza sprecare risorse preziose. È importante sottolineare che il sistema, ormai consolidato, non è statico: è dinamico. Ogni volta che un mezzo parte per un intervento, anche gli altri si riposizionano per mantenere la copertura più equilibrata possibile, così che nessuna zona rimanga priva di assistenza», ha concluso Altini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA