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Il caso

Donna stuprata sulla ciclabile, spunta un’altra tentata aggressione

di Daniele Montanari

	La polizia nel Percorso Natura
La polizia nel Percorso Natura

Il 20 maggio una donna fu spintonata da un ragazzo, ma riuscì a fuggire: si indaga per capire se sia stato anche in quel caso il 19enne arrestato dopo la brutale violenza commessa ad agosto 

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MODENA. Potrebbe non essere un fatto isolato l’aggressione choc a sfondo sessuale che ha portato venerdì all’arresto del 19enne di Castelfranco per lo stupro di una 50enne.

In questura è stata sentita nelle scorse settimane anche un’altra signora che ha riferito di un episodio che, alla luce degli sviluppi di questi giorni, appare inquietante. È avvenuto il 20 maggio, nel tardo pomeriggio così com’è stato per lo stupro di agosto. La donna stava percorrendo lo stesso tratto della pista ciclabile del percorso Vivi Natura, a San Damaso, nei pressi delle casse di espansione del Panaro. All’improvviso è stata avvicinata da un ragazzo (quindi anche in questo caso un aggressore molto giovane) che ha tentato di farla cadere spintonandola. Ma lei è riuscita a scappare. È stato un brutto episodio, ma non avendo riportato conseguenze lei sul momento non pensò di fare denuncia. Alla luce di quanto accaduto ad agosto, assume però tutt’altra connotazione: perché il ragazzo ha tentato di farla cadere? Voleva rapinarla? O abusare di lei?

La donna non ha sporto denuncia, ma ha fatto comunque segnalazione alla polizia. Una segnalazione, è bene precisarlo, precedente la notizia dell’arresto del 19enne di Castelfranco, quindi pienamente attendibile nella sua dinamica temporale.

La Squadra Mobile, guidata da Mario Paternoster, nell’ambito delle indagini sullo stupro sta ora approfondendo anche questo episodio: c’è da capire se può essere ascritto allo stesso giovane arrestato. Nel caso gli elementi lo consentano, potrebbe scattare nei suoi confronti un’ulteriore denuncia. Ma soprattutto l’episodio aumenterebbe il sospetto di premeditazione sull’aggressione di agosto: già il fatto di essere arrivato con una corda in tasca rende probabile una premeditazione, se poi aveva già provato ad aggredire una donna in passato (per questo ora si era preso la corda?) il sospetto diventerebbe molto consistente.

Stamattina il 19enne, studente di quarta in un istituto professionale di Bologna, assistito dall’avvocato Francesca Corsi di Reggio (di fiducia) dal carcere comparirà davanti al gip Barbara Malvasi per l’interrogatorio di convalida dell’arresto.

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