Gazzetta di Modena

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Allarme povertà

Coperte e cartoni, panchina trasformata in casa al parco Ferrari: «Ci inviti a riflettere»

di Manuel Marinelli

	Il rifugio di cartoni di un senzatetto al parco Ferrari
Il rifugio di cartoni di un senzatetto al parco Ferrari

La testimonianza: «Com’è possibile che nel cuore di Modena ci sia chi è costretto a vivere così, in un parco pubblico, tra passanti e bambini che giocano? Non dovrebbe essere solo una curiosità da raccontare, ma un campanello d’allarme: parla di disagio, solitudine e mancanza di soluzioni abitative»

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MODENA. Una panchina per i più, una casa per un senza fissa dimora, che l’ha “arredata” con tanto di materassi, coperte e cartoni trasformandola in un rifugio, o meglio una capanna, in cui trascorrere la notte. La panchina in questione si trova al parco Ferrari di Modena, nella collinetta a fianco dell’area cani. E vista la cura con cui è stata sistemata, viene da pensare non si tratti di una soluzione estemporanea, ma definitiva. Di una casa, insomma.

La panchina trasformata in rifugio

Un segnale allarmante, un monito di fragilità che è stato immediatamente colto da chi – il parco più grande e conosciuto in città – lo frequenta abitualmente. E si vocifera, in base ad alcune testimonianze, che a vivere su quella panchina sia addirittura una mamma con un bambino piccolo. Il che renderebbe questa storia ancor più struggente. «Qualcuno ha deciso di trasformare una panchina in un vero e proprio “monolocale all’aperto” – racconta Nino d’Eugenio, frequentatore del parco Ferrari, in una lettera – Un fatto curioso ma allo stesso tempo preoccupante. Un cartone come materasso, una coperta come arredo, qualche busta di plastica appesa a mo’ di armadio: ecco come la nostra città si ritrova ad avere un nuovo “appartamento” a cielo aperto».

Un invito a riflettere

La riflessione proposta da d’Eugenio è quanto mai puntuale e pone l’accento su un tema sempre attuale ma spesso relegato ai titoli di coda. Una questione urgente anche alla luce del ritorno del freddo e in vista dell’inverno, quando coperte e cartoni potranno fare ben poco contro temperature sempre più vicine allo zero nelle ore serali. «Da una parte, verrebbe da sorridere per l’ingegno e la capacità di adattamento. Dall’altra, è impossibile non riflettere sul significato di questa scena: com’è possibile che nel cuore di Modena ci sia chi è costretto a vivere così, in un parco pubblico, tra passanti e bambini che giocano? La panchina trasformata in monolocale non dovrebbe essere solo una curiosità da raccontare, ma un campanello d’allarme. È un’immagine che parla di disagio, di solitudine e di mancanza di soluzioni abitative. Forse dovremmo tutti fermarci un attimo a chiedere se la nostra comunità stia facendo abbastanza per evitare che qualcuno sia costretto a chiamare “casa” una panchina del parco Ferrari» conclude d’Eugenio.