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Maserati, crolla la produzione a Modena. La Cisl: «Chiarezza sul futuro»

di Giovanni Medici
Maserati, crolla la produzione a Modena. La Cisl: «Chiarezza sul futuro»

Il sindacalista Uliano: «Qual è la strategia per lo storico marchio? Incertezza in tutti i settori di Stellantis»

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MODENA. 75 MC20 in nove mesi in via Ciro Menotti; 140 GranTurismo e GranCabrio a Mirafiori, sempre da gennaio a settembre. Aggiungiamoci 3.535 suv Grecale prodotti a Cassino (solo il 4% di questi sono elettrici) ed ecco la Maserati di oggi, potremmo dire l’ombra del marchio glorioso che fu.

Modena è “maglia nera”

La Fim-Cisl nazionale ha presentato martedì 7 ottobre a Torino il consueto report trimestrale su Stellantis, dal quale si deduce che Modena è il peggior stabilimento del Gruppo per ciò che riguarda la produzione, con un calo addirittura del 65,9% nei primi nove mesi del 2025. Ricordiamo che in via Ciro Menotti nell’intero 2024 erano state prodotte in tutto 260 vetture, il 79% in meno dell’anno precedente, record negativo anche questo tra tutti gli impianti italiani del Gruppo. Sono 214 i dipendenti del Tridente dedicati alla produzione su 843 totali.

In questi giorni si sta completando il trasferimento da Mirafiori a Modena delle linee di GranTurismo e GranCabrio, vetture sportive che non hanno però avuto il riscontro previsto dalle vendite e che dovrebbero comunque dare qualche sollievo alle maestranze interessate da tempo dalla Cassa integrazione e poi dai Contratti di solidarietà, con un utilizzo medio questi ultimi attorno al 50%. Da verificare anche l’accoglienza della McPURA, aggiornamento della MC20 e lanciata poche settimane fa. Ricordiamo che i nuovi modelli Quattroporte e Levante sono stati sospesi già da tempo. Periodicamente poi si riparla della vendita del marchio a costruttori stranieri, negata recisamente da Stellantis.

«La nostra critica è ferma»

«Non c’è chiarezza per ciò che riguarda il futuro del marchio. Rimane ferma la nostra critica rispetto alle scelte errate compiute su Maserati: Stellantis chiarisca quale strategia intende adottare per il marchio, sia in termini di modelli sia di volumi produttivi. Il Gruppo ha ammesso i numerosi errori e si è riservato di presentare un piano specifico sul “Top di gamma”.con la Motor Valley. E c’è incertezza non solo per ciò che riguarda la Maserati, ma in tutto i settori del Gruppo Stellantis» ha spiegato ieri il segretario della Fim-Cisl Ferdinando Uliano.

La scelta dell’ex amministratore delegato di Stellantis Tavares di puntare per Maserati all’elettrificazione della gamma con i motori Folgore (progettati all’Innovation Lab di Modena, poi chiuso), non ha pagato e anche Grecale dopo un buon inizio ha imboccato una fase di declino delle vendite. Come peraltro tutto il Gruppo, che probabilmente arriverà a produrre appena 300mila veicoli in Italia nel 2025, compresi quelli commerciali. Il 20 ottobre si terrà a Torino il primo incontro tra i sindacati e il nuovo amministratore delegato di Stellantis Antonio Filosa. Sarà forse l’occasione per chiarire un poco meglio il futuro prossimo del marchio modenese.