Gazzetta di Modena

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La tragedia

Omicidio di viale Muratori, l’omicida: «L’ho disarmato, poi ho avuto un blackout»

di Stefania Piscitello
Omicidio di viale Muratori, l’omicida: «L’ho disarmato, poi ho avuto un blackout»

Interrogatorio di garanzia per il 46enne accusato di aver ucciso a coltellate il coinquilino, Mansouri Chaouki. La lite sarebbe scoppiata per questioni economiche

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MODENA. Mansouri Chaouki ha afferrato un coltello e lo ha minacciato: lui lo ha disarmato, poi un blackout. Ha affermato di non ricordare nulla di quanto avvenuto nella notte tra sabato e domenica in viale Muratori, Mtiri Kais, il 46enne tunisino accusato di avere ucciso a coltellate Chaouki, connazionale 50enne con cui conviveva.

L’Interrogatorio
In carcere al Sant’Anna si è tenuto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip dottoressa Antonella Pini Bentivoglio che ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare del carcere per il 50enne. Ad assistere, anche nel corso dell’interrogatorio, l’indagato, c’era l’avvocato Michela Anna Guerra; solo successivamente l’uomo ha nominato come legale Roberto Ghini che dovrebbe quindi occuparsi del caso d’ora in avanti. Il delitto si è consumato in viale Muratori anche se tutto è cominciato all’interno di un appartamento, dove è scoppiata una lite tra i due. La vittima è morta successivamente in ospedale a causa delle ferite riportate e l’indagato si è recato dai carabinieri raccontando di quella violenta discussione.

«Non volevo ucciderlo»

Nelle prime fasi il 46enne ha affermato che quella notte non aveva intenzione di uccidere il connazionale e anche ieri ha risposto alle domande che gli sono state poste, confermando le dichiarazioni già rese al pubblico ministero (dottor Marco Niccolini), quando aveva ammesso, dopo essere stato incalzato, di avere effettivamente dato una coltellata alla vittima. L’uomo in sede di interrogatorio ha fornito la sua ricostruzione di quanto sarebbe avvenuto: avrebbe anche spiegato, come già detto, che quella sera durante una lite Chaouki ha afferrato un coltello e lo ha minacciato: lui glielo avrebbe tolto per difendersi. Tuttavia, non ricorderebbe cosa è avvenuto dopo.

La ricostruzione
Sul posto dopo il delitto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Modena: sono stati avviati tutti gli accertamenti, con l’ausilio di videosorveglianza, testimonianze.
A dare per primo l’allarme sarebbe stato un cittadino: era in auto e mentre guidava ha notato un uomo che sembrava scappare. Era sanguinante, evidentemente ferito: e dietro di lui, a rincorrerlo, un altro uomo con un coltello. Sono poi scattati i soccorsi, con ambulanza, automedica e carabinieri arrivati in via Muratori, all’angolo di via Trieste: il 50enne è morto in ospedale. Secondo quanto emerso al momento il movente sarebbe di tipo economico. I due, vittima e presunto aggressore, avevano convissuto all’interno di un appartamento in via Roncaglia. Anche la videosorveglianza della palazzina ha permesso di ricostruire le concitate fasi di quella notte, con l’inseguimento, le urla, i rumori.

Discussioni pesanti tra i due
Sembra che tra i due fossero già avvenute discussioni, anche pesanti: diverbi molto accesi, uditi dai vicini di casa e riconducibili, pare, a questioni economiche legate al pagamento dell’affitto.
Nella notte tra sabato e domenica, l’ennesima discussione che sarebbe poi sfociata nell’omicidio. Tutto sarebbe partito proprio dall’interno dell’appartamento, proseguendo poi in strada dove il 46enne ha – secondo quanto ricostruito – inseguito la vittima in strada. L’uomo si sarebbe presentato dai carabinieri dopo avere saputo che il connazionale era morto in ospedale: avrebbe anche affermato che quella notte aveva assunto alcol e droga. Per lui è stato disposto il carcere. Una vicenda che, ancora una volta, ha riacceso l’allarme sulla sicurezza in città.