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Cerca visita metabolica per il figlio a Modena. «Appuntamento a maggio 2027»

di Ginevramaria Bianchi
Cerca visita metabolica per il figlio a Modena. «Appuntamento a maggio 2027»

La madre: «Quando me lo hanno comunicato pensavo fosse uno scherzo»

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MODENA. A volte l’assurdo non si misura in numeri. Ma in attese. E quando l’attesa diventa di due anni, non è più un semplice ritardo: è una ferita aperta nel cuore di chi ha bisogno. È la storia di una mamma modenese che da mesi cerca di garantire a suo figlio di 23 anni una visita specialistica metabolica. Una richiesta necessaria, trasformata in un percorso a ostacoli che sembra non avere fine.

Il racconto

«Sono una mamma come tante – racconta – e, come tante, mi sono preoccupata quando, da una serie di controlli con il medico di base, sono emersi esami alterati».
Di fronte a questa situazione, il medico ha deciso di iniziare subito una terapia: «Mi ha detto che mio figlio deve assumere farmaci e che poi dovrà fare una visita metabolica. Io ho chiesto se potevamo tentare di prenotarla subito, ma mi ha avvisato che i tempi di attesa erano lunghi».

"Credevo che fosse uno scherzo"

E lunghi è dir poco. La donna ha preso il telefono, ha chiamato, ha sperato. Poi, la risposta che nessuna madre avrebbe voluto sentire: «Mi hanno comunicato la data: 4 maggio 2027. Ho pensato fosse uno scherzo. Due anni sono un’enormità». Nonostante tutto, ha accettato perché «meglio di niente». Eppure non si è arresa: «Mi hanno consigliato di chiamare ogni tanto, per vedere se ci fossero rinunce. Così ho fatto: da stamattina (ieri, ndr) la visita è stata anticipata al 14 ottobre 2026. Ma è comunque tra un anno».

Ha provato la libera professione, ma «si è scontrata con un altro muro». E allora restano solo le reti di conoscenze, la speranza di trovare qualcuno disposto a visitare il figlio privatamente. La voce le si incrina, poi, quando ci parla del sistema sanitario della sua città, di quella fiducia che per anni ha rappresentato un orgoglio: «Io mi sono sempre ritenuta fortunata a vivere a Modena, in Emilia-Romagna, dove la sanità ha sempre funzionato benissimo. Ma ultimamente vedo un cambiamento negativo, e forte. È come se qualcosa si stesse sgretolando. Quando mi hanno detto 4 maggio 2027 mi sono sentita pugnalata – confessa con rabbia –. È stato come ricevere un pugno in faccia. Io voglio solo che mio figlio sia seguito, e sarei disposta anche a passare al privato. Però mi chiedo: come fa chi, invece, non può permetterselo?».