Giannini in Duomo con “Versi senza tempo”: «Questa cattedrale è pura poesia»
L’attore andrà in scena oggi e domani – 10 e 11 ottobre – per un reading poetico tra Dante, Pasolini, Neruda, Merini: «A scuola non me l’hanno fatta amare, ma ora la poesia è parte di me»
MODENA. Giancarlo Giannini, celebre attore e doppiatore italiano, sarà protagonista dello spettacolo “Versi senza tempo”, un viaggio poetico accompagnato dal progetto musicale di Marco Zurzolo, a cura di Emilia Romagna Teatro Ert / Teatro Nazionale, in scena questa sera e domani sera – 10 e 11 ottobre - all’interno della Cattedrale di Modena alle 21. Lo spettacolo, che si inserisce nelle iniziative delle giornate dedicate al sito di Modena - Patrimonio Unesco, sarà fruibile anche in modalità itinerante in filodiffusione all’interno delle sale dei Musei del Duomo, per offrire un’esperienza immersiva e accessibile a un pubblico più ampio. Mentre i biglietti per lo spettacolo in Cattedrale sono andati già esauriti, quelli per l’accesso alle sale dei Musei del Duomo saranno disponibili questa sera e domani sera – 10 e 11 ottobre – dalle 19.30 presso la biglietteria dei Musei del Duomo. Giannini, accompagnato dall’ensemble del sassofonista e compositore Marco Zurzolo, con la sua sensibilità e padronanza nell’uso della parola, propone un reading tra poesia e musica.
Giannini, per prima cosa bentornato a Modena.
«Sono anni che manco da questa città e sono incredibilmente felice di tornarci, sia per l’amore profondo che nutro per Modena che per l’amore per questo reading a cui tengo particolarmente e che ho l’onore di fare in uno dei monumenti Unesco più importanti e belli d’Europa. Leggere in una chiesa mi ha sempre creato una particolare emozione».
Come ha pensato questo spettacolo?
«Lo spettacolo è un ideale e affascinante itinerario attraverso i secoli della letteratura, partendo dal Duecento con i versi di Cecco Angiolieri e Dante, per proseguire soffermandosi nel Trecento con la spiritualità di San Francesco d’Assisi e la raffinata lirica di Petrarca. Il viaggio si sposta poi verso la vibrante poesia sudamericana di Pablo Neruda, toccando l’intensa lirica d’amore di Salinas e gli struggenti versi di Leopardi che decantano la sua Silvia. Il reading arriva, infine, alla lirica più diretta e contemporanea con le opere di Prévert, Pasolini e Alda Merini».
C’è un motivo per cui ha scelto la poesia per questo reading?
«Perché credo si possa adattare perfettamente a questa situazione, alla poesia del sito Unesco. La poesia è spesso qualcosa che in qualche modo tutti abbiamo affrontato a scuola (chi non è stato costretto ad imparare qualche poesia a memoria) ma che poi abbiamo abbandonato. Nella quotidianità se decidiamo di leggere un libro è difficile che si scelga una raccolta di poesie. E invece andrebbero riscoperte, non recitandole, non imparandole a memoria ma leggendole, a voce alta, con tanto di foglio sotto. Certo leggere bene una poesia non è per niente facile. Con questo spettacolo ho avuto voglia di fare proprio questo, leggere poesie, offrendo a chi mi ascolterà un viaggio lungo il tempo in questo genere letterario».
Perché ritiene che una poesia vada letta e non recitata?
«Perché l'occhio acquisisce la parola che vede e in quel momento dentro di sé si crea magicamente un’immagine che attraverso la voce ricreiamo nell’etere. Il mio amore verso questa forma letteraria è arrivato piuttosto tardi e per questo devo ringraziare Andrea Bocelli, per un progetto che dovevamo fare insieme qualche anno fa ma che poi è sfumato. In ogni caso da lì è iniziato un amore viscerale tra me e la poesia. Purtroppo a scuola non me l’avevano di certo fatta amare come non me l’hanno fatta amare nemmeno all’accademia d’arte drammatica. Io consiglio: leggete poesie e vi stupirete di tanta bellezza».
C’è un filo conduttore che lega tutte le poesie che porterà in Duomo questa sera?
«Il vero filo conduttore della serata è il testo poetico. Ma se vogliamo parlare degli argomenti che trattano la maggior parte delle liriche che leggerò, possiamo dire che l’amore sarà l'indiscusso protagonista. In particolare, l’amore per la donna amata con le diverse sfaccettature che i poeti hanno offrire nei secoli, ma anche quello per il prossimo e il creato se pensiamo a San Francesco».
Lei ha un poeta preferito e una poesia che ogni volta la emoziona particolarmente?
«Si, è Giacomo Leopardi e la poesia è L’infinito. Mi piace pensare a lui mentre componeva poesie e me lo immagino proprio come un compositore che compone musica».
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