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Dove c’era l’edicola nasce il chiosco di piadine romagnole: «Qui anche i risciò»

di Ginevramaria Bianchi
Dove c’era l’edicola nasce il chiosco di piadine romagnole: «Qui anche i risciò»

Chiosco 75, in via Ciro Menotti, è gestito dal 28enne modenese Tommaso Atos Borgognoni e dalla compagna Giorgia, romagnola verace: «Vogliamo essere un punto di ritrovo e un luogo in cui si sorride»

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MODENA. L’avete sentito, sabato 11 ottobre, quell’odore di piadina che fa girare la testa? E magari avrete anche visto qualcuno che filava via in risciò tra un clacson e una risata... Niente panico, non siete finiti a Cervia per sbaglio. Eravate ancora a Modena, in via Ciro Menotti 210 A. Precisamente, al Chiosco 75 – Piadina di Romagna, dove un angolino di Riviera si è trasferito sotto la Ghirlandina, portando con sé tutta la sua allegria, il suo accento cantilenante e quella leggerezza che sa di vacanza.
Il giovane imprenditore
A gestirlo sono Tommaso Atos Borgognoni, modenese di 28 anni, e la sua compagna Giorgia, romagnola verace con la piadina nel Dna e il sorriso accogliente: «Abbiamo rilevato il chioschetto in aprile, prima era un’edicola – racconta Tommaso –. Era in vendita e ci ha subito colpito. Abbiamo pensato: perché no? Gestiamo già delle attività in Romagna, ma io sono modenese, e volevo portare ciò che amo nella mia città. Ci siamo buttati». Una scelta un po’ coraggiosa, certo, ma piena di entusiasmo: «Come ho detto, qui cuciniamo cose che siamo già abituati a preparare in Riviera circa sei mesi l’anno. Ma volevamo provare a portare qui, a Modena, quella stessa energia, quella voglia di stare insieme. La piada, alla fine, è un simbolo di convivialità».
Piadine… e risciò
E in effetti, al Chiosco 75 non solo si respira l’odore del prosciutto che si scioglie sullo squacquerone. Prima di tutto, appena ci si mette piede, arriva entusiasmo, la voglia di fare e anche un pizzico di follia. Già, perché mentre siete alle prese tra l’infinita lista di ingredienti con cui fare la vostra piadina, attorno spuntano… i risciò. Sì, proprio loro. Colorati, spavaldi, pronti per girare per Modena come se fossimo in centro a Riccione: «Per ora li usiamo per far divertire la gente e scattare qualche foto – racconta Tommaso ridendo – ma da primavera partirà il noleggio vero e proprio. Ora, andando verso l’inverno, abbiamo pensato che non abbia molto senso. Ci sarà da divertirsi».

La piada tour

Insomma, l’idea è questa: un turista, dopo aver ordinato il suo crescione, può sedersi sul risciò e mangiarlo pedalando verso piazza Grande. Che non sia il momento di cominciare a progettare un piada tour… «È una trovata simpatica, che porta in città una ventata d’aria nuova – commenta Tommaso –. È un momento di crisi per tante attività, lo sappiamo. Ma qui, noi vogliamo essere un punto di ritrovo, un luogo dove si sorride, si mangia e si sta bene. Solo oggi (ieri, 11 ottobre, ndr) sono venute centinaia di persone. Speriamo che possa continuare così. Noi – conclude – siamo positivi. Come sempre».