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Il ricordo

Muore a 13 anni dopo un tuffo nel Secchia, il padre: «Abdul un ragazzo buono, non sapevo fosse al fiume»

di Mattia Vernelli

	Abdul con il padre
Abdul con il padre

Frequentava le scuole medie Da Vinci di Sassuolo. «Era intelligente, amava fare sport e stare con gli amici»

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CASTELLARANO. «Mio figlio era un ragazzo intelligente, tranquillo e pacato. Aiutava sempre in casa, aveva tanti amici». Poche parole, ma un dolore profondissimo, impossibile da rimarginare. Abdoulaye Songne, padre di Abdul, è stato allertato ieri pomeriggio, sabato 11 ottobre, della tragedia accaduta nel fiume Secchia.
Attimi disperati
È a quell’ora che sono partite le ricerche. Songne ha quindi raggiunto l’argine del fiume, proprio nel punto in cui poche ore prima i ragazzi avevano lasciato le biciclette per immergersi. Il suo è stato un pomeriggio di preghiere disperate per il figlio, ogni minuto che passava la speranza si faceva sempre più vana. Fino al ritrovamento del corpo senza vita. La notizia gli è stata comunicata dalle forze dell’ordine.

Il ricordo
«Era arrivato qui in Italia nel 2021 – continua il padre –, Abdul era un bravo ragazzo. Aiutava sempre in casa, aveva imparato bene l’italiano, a scuola andava bene. Aveva un buon carattere, molto tranquillo. Lui non usciva spesso, aveva cominciato a incontrarsi con gli amici da poco, da quest’estate. Amava fare sport, ogni tanto giocava a calcio, era molto attivo. Dopo scuola si era trovato con alcuni amici per fare un giro in bicicletta, io non sapevo che fosse andato a fare il bagno nel fiume. Poi mi hanno chiamato, ho sperato fino all’ultimo».
L’abbraccio con amici e parenti
Il padre, sulla sponda del Secchia, dopo la tragica notizia, è accerchiato da amici e parenti che si stringono forte a quel profondo dolore. C’è lo zio di Abdul, i cugini, e tanti amici della famiglia. La notizia nella comunità burkinabé dell’area sassolese circola veloce, sono sempre più le persone che accorrono sulla sponda, dove poche ore prima i quattro ragazzi avevano ignorato i cartelli di allerta del divieto di balneazione. Hanno tutti lo sguardo perso nel vuoto, per un dramma difficile da spiegare.
Le foto di Abdul
«È terribile. Purtroppo siamo arrivati quando ormai non c’era più nulla da fare. Era un ragazzo fantastico: qui ad esempio – ricorda Songne, mostrandoci alcune foto loro, momenti di convivialità in famiglia, volti tutti sorridenti – eravamo insieme, felici, per la Festa dell’Agnello. Pensare che fino a stamattina (11 ottobre, ndr) eravamo insieme mi spezza il cuore». La madre del giovane si trova ancora in Burkina Faso ed è stata avvisata nelle ore successive del terribile lutto. I due fratelli, invece, vivono con il padre. È tutta la comunità fioranese a piangere la morte del 13enne, compresi gli studenti le scuole medie Leonardo Da Vinci che Abdul frequentava.