Gazzetta di Modena

Modena

I conti con la giustizia

Guardia giurata narcotizzata e poi rapinata: condannati

Stefania Piscitello
Guardia giurata narcotizzata e poi rapinata: condannati

L’assalto choc a Modena in un piazzale. I tre si erano divisi il bottino da 60mila euro: uno ha patteggiato

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MODENA. Avevano teso un agguato a una guardia giurata che aveva appena prelevato oltre 60mila euro. Dopo averla narcotizzata e rapinata avevano portato via anche la pistola di ordinanza.

Speravano di farla franca e si erano già divisi i soldi, ma grazie alla complessa attività di indagine condotta dalla Squadra mobile della polizia di Stato guidata dal dottor Mario Paternoster, erano stati arrestati e ieri per loro, in primo grado, si è concluso anche il procedimento giudiziario.

La sentenza

Il “basista” ieri (assistito dall’avvocato Simone Agnoletto) ha patteggiato a due anni di reclusione con sospensione condizionale della pena. A processo con abbreviato c’erano altri due uomini considerati gli esecutori materiali della rapina.

Uno, difeso dall’avvocato Luca Lugari è stato condannato a sei anni e dieci mesi; l’altro, assistito dall’avvocato Pasqualino Miraglia e dall’avvocato Quirino Iorio, è stato invece condannato a sei anni e sei mesi.

Le difese hanno annunciato che faranno ricorso in appello.

Cosa era successo

Si tratta di tre uomini italiani, due di 31 anni e uno di 30, accusati per la rapina pluriaggravata in concorso ai danni della guardia particolare giurata appartenente a un istituto di vigilanza. Il fatto era avvenuto il 9 dicembre 2020 a Modena, in un piazzale di una ditta di spedizioni.

Quella sera, con volto coperto, avevano minacciato con una pistola la guardia particolare giurata dopo che la stessa aveva prelevato l'incasso, pari a 64.482,10 euro in contanti e 2.815,11 euro in assegni bancari, che avrebbe dovuto trasportare e depositare presso la sede dell'istituto di vigilanza.

Dopo averla immobilizzata, utilizzando un panno imbevuto di sostanza narcotizzante, avevano sottratto anche la pistola d'ordinanza, recuperata nei giorni successivi all'interno di un giardino poco distante. La complessa attività di indagine svolta dalla Squadra Mobile di Modena aveva consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre uomini. In particolare, erano state ricostruite nel dettaglio non solo la rapina, la fuga e la spartizione del denaro sottratto, ma anche il periodo precedente, nel corso del quale i tre avevano effettuato sopralluoghi, monitorato gli spostamenti della guardia giurata, recuperato armi e veicoli ed individuato un appartamento dove nascondersi. Due degli indagati erano stati rintracciati presso le loro abitazioni a Modena e portati al Sant’Anna, mentre il terzo, che era a Nola, era stato rintracciato in collaborazione con la Mobile di Napoli e portato in carcere a Poggio Reale.