Gazzetta di Modena

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Il cordoglio

Modena omaggia i tre carabinieri morti nell’esplosione: il grazie dell’Arma


	L'omaggio per i tre carabinieri morti
L'omaggio per i tre carabinieri morti

Nel giorno dei funerali di Stato di Valerio Daprà, Davide Bernardello e Marco Piffari, vittime della tragedia avvenuta nel Veronese a Castel d’Azzano, fiori e messaggi di cordoglio davanti alla caserma di via Pico della Mirandola e nei comandi di tutta la provincia

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MODENA. Anche Modena ha omaggiato Valerio Daprà, Davide Bernardello e Marco Piffari – i tre carabinieri morti nell’esplosione in un casolare del Veronese, a Castel d'Azzano – nel giorno dei funerali di Stato.

I funerali di Stato

Le esequie sono state celebrate nella basilica di Santa Giustina in Prato della Valle, a Padova: ad accogliere le tre bare, avvolte dal tricolore, il picchetto d’onore. Presenti le più alte cariche dello Stato quali il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni e i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, ma anche alcuni dei feriti, tra cui il carabiniere Domenico Gabriele Martella.

L’omaggio a Modena

Il comandante provinciale dei carabinieri di Modena, Lorenzo Ceccarelli, a nome di tutti i militari dell’Arma, ha desiderato esprimere «il più sentito ringraziamento alla cittadinanza per i sinceri gesti di vicinanza dimostrati nei confronti dell’Arma, in occasione del tragico evento che ha visto la perdita di tre carabinieri in servizio a Castel d’Azzano. I diversi omaggi floreali deposti davanti alla caserma di via Pico della Mirandola e presso i reparti dipendenti (le Compagnie di Sassuolo, Carpi e Pavullo nel Frignano e le Stazioni), accompagnati da parole di affetto e di profonda solidarietà, hanno rappresentato un segno tangibile dell’unità e del legame che unisce la comunità modenese ai suoi carabinieri. In un momento di grande dolore per tutta la famiglia dell’Arma, la partecipazione e la vicinanza morale ricevute costituiscono motivo di conforto e di orgoglio, rafforzando quel legame profondo e quotidiano con i cittadini che è alla base del nostro servizio».

I tre carabinieri morti

Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello sono i tre carabinieri morti nell’esplosione del casolare a Castel d’Azzano, nel Veronese. Tre uomini, tre percorsi diversi, uniti da un unico ideale: servire lo Stato.

  • Marco Piffari, 56 anni, era luogotenente con carica speciale e comandante della Squadra Operativa di Supporto del 4° Battaglione Veneto. Nato a Taranto, viveva nel Padovano. Arruolato nel 1987, era un veterano delle operazioni ad alto rischio. «Era il nostro punto fermo», racconta un collega. «Sempre calmo, sempre lucido. Sapevi che con lui eri al sicuro». Un altro lo descrive come «un uomo di poche parole, ma di grande cuore. Sapeva ascoltare e guidare con l’esempio».
  • Valerio Daprà, anche lui 56enne, era brigadiere capo qualifica speciale, operatore delle Aliquote di Primo Intervento del Norm di Padova. Nato a Brescia, lascia due figli e una compagna. «Valerio era generoso, il primo a offrirsi per le missioni più difficili», dice di lui un collega commossonel ricordarlo. «Aveva un cuore grande e una professionalità rara». Un giovane carabiniere lo ricorda così: «Mi ha insegnato cosa significa essere parte dell’Arma. Era un mentore, un fratello maggiore».
  • Davide Bernardello, 36 anni, era carabiniere scelto, anch’egli operatore Api del Norm di Padova. Originario di Camposampiero, si era arruolato nel 2014. «Davide era giovane, ma già un riferimento per molti. Aveva entusiasmo, competenza e una voglia di fare contagiosa», ricorda un superiore. «Era sempre il primo a presentarsi, con il sorriso e la voglia di imparare. Aveva davanti a sé una carriera brillante». Il sindacato Sim li ha definiti «colleghi stimati e amati, che hanno onorato l’uniforme con umiltà, dedizione e altruismo». Il ministro Crosetto ha parlato di «eroi che hanno compiuto fino all’ultimo il loro dovere».