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Il caso

Omicidio di Salvatore Legari, slitta la decisione del giudice. Il figlio: «Io voglio solo la verità»

di Daniele Montanari
Omicidio di Salvatore Legari, slitta la decisione del giudice. Il figlio: «Io voglio solo la verità»

Per la prima volta i famigliari di fronte all’idraulico sassolese Alex Oliva, accusato di aver ucciso l’imprenditore edile 54enne –scomparso il 13 luglio 2023 – occultandone il cadavere: il corpo della vittima non è ancora stato ritrovato

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MODENA. È slittata di due settimane la decisione giudiziaria su Alex Olina, l’idraulico 39enne di Sassuolo accusato di omicidio volontario e occultamento del cadavere di Salvatore Legari, l’imprenditore edile 54enne scomparso il 13 luglio 2023.

L’udienza

L’udienza preliminare doveva decidere il suo rinvio a giudizio o meno, ma i legali di Oliva – Edoardo Salsi e Luca Brezigar – hanno chiesto un rinvio per valutare gli esiti di consulenze tecniche difensive arrivate solo ieri. E per valutare anche, in base agli elementi che emergeranno, se chiedere o meno il rito abbreviato, che in caso di condanna permette di avere lo sconto di un terzo della pena. Il pm Francesca Graziano non si è opposta purché il rinvio fosse breve, e infatti il giudice nell’accogliere l’istanza ha fissato la prossima udienza al 31 ottobre alle 13. «È un procedimento giudiziario molto complesso con tutta una serie di questioni da affrontare – hanno sottolineato gli avvocati Salsi e Brezigar – abbiamo trovato la disponibilità del pm, che ringraziamo, per questo rinvio che ci consentirà di fare le scelte più opportune nell’interesse del nostro assistito. Che, lo ricordiamo, da gennaio 2025, quando è stato arrestato, ha sempre dichiarato la sua innocenza, sostenendo di non essere coinvolto in alcun modo nell’omicidio». Per la Procura il movente sarebbe un credito di 16mila euro che Legari il giorno della scomparsa doveva riscuotere da Oliva per lavori fatti nella sua casa di Lesignana. Ma la difesa sostiene di avere le prove che quel credito non sussiste, e che i rapporti tra i due «sono sempre stati positivi».

La famiglia

I famigliari di Salvatore si sono presentati con tre avvocati, che hanno presentato altrettante domande di costituzione di parte civile: Antonio Cozza (per il figlio e la figlia della vittima, e la sorella Nunzia), Pasquale Morleo (per gli anziani genitori e la sorella Valentina) e Corina Torraco (per la sorella Floriana). «Sulla richiesta di rinvio, vista la non opposizione del pm, ci siamo rimessi al giudice – spiegano Cozza e Morleo – chiedendo solo che l’eventuale rinvio fosse breve, e così abbiamo visto che è stato: si tratta solo di 14 giorni».

Erano presenti tutte le sorelle di Salvatore, e anche figlio e figlia, che hanno così potuto guardare negli occhi per la prima volta l’uomo accusato di avergli ucciso il padre: «È stato impegnativo trovarselo di fronte – ha osservato il figlio Nicolas – se è lui il colpevole, spero che venga riconosciuto il prima possibile, per avere una parola certa su questa vicenda, sia per noi che per lui. A me non interessa se è stato lui o un altro: basta che la verità si sappia, basta che sappia cos’è successo a mio padre, e che finisca questo inferno di incertezza. Tanto dagli occhi di una persona si capiscono tante cose...».

«È quello che vogliamo anche noi sorelle e i nostri genitori – ha aggiunto Floriana – vogliamo sapere cos’è successo a Salvatore e ritrovare il suo corpo per avere una tomba su cui piangere. Non chiediamo nient’altro».
I capi d’accusa, così come formulati, consentono il rito abbreviato. La risposta che la famiglia attende, potrebbe arrivare presto.