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Criminalità

Ragazzini 14enni accerchiati in centro a Carpi: «Messi al muro e perquisiti»

di Lara Lugli
Ragazzini 14enni accerchiati in centro a Carpi: «Messi al muro e perquisiti»

Gravissimo episodio vicino al Duomo: «Cercavano contanti»

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CARPI. Domenica sera, dopo una pizza tra amici per festeggiare un compleanno, un gruppo di ragazzi quattordicenni è stato accerchiato e perquisito da una gang giovanile nel vicolo a fianco del Duomo. A raccontarlo è un cinquantottenne carpigiano, il cui nipote era tra i ragazzi coinvolti nell’ennesimo episodio di intimidazione che sta rendendo il centro storico off-limits per gli adolescenti.

La ricostruzione

«Erano circa le 10:30 di sera», racconta l’uomo. «I ragazzi avevano mangiato qualcosa e sono andati a farsi un giro in centro. Nella stradina di fianco al Duomo, quella piccola vietata al transito dei veicoli, sono stati accerchiati». La dinamica è sempre la stessa: il gruppo viene bloccato, vengono chiesti soldi e in caso di rifiuto scatta la perquisizione.

«Li mettono contro il muro per vedere se effettivamente hanno qualcosa da prendere», spiega l’uomo. «Ormai i ragazzi lo sanno e nascondono i soldi nelle scarpe e in altri luoghi meno accessibili». Gli aggressori hanno controllato il cellulare, tolto la cover per verificare se ci fossero banconote nascoste dietro – una pratica comune tra gli adolescenti – e poi lo hanno restituito.

«Telefoni, bancomat, queste cose non le vogliono. Cercano solo i contanti», precisa. Attraverso i racconti del nipote, l’uomo ha scoperto un mondo sotterraneo fatto di bande organizzate con tanto di nomi: «Sono tipo gang e hanno anche dei nomi».

Le vittime non sono solo adolescenti: anche persone anziane finiscono nel mirino: «I ragazzini sono terrorizzati, non vanno più in centro, non vanno più in piazza, non possono vivere la loro città. Questa cosa è abbastanza preoccupante e grave. Il problema, non è limitato a domenica sera ma è quotidiano, e non riguarda solo il tardo pomeriggio o la sera: anche di giorno i ragazzi devono guardarsi le spalle».

Sui social

Di fronte all’aumento di episodi come questo, ha creato una pagina social chiamata Rivoglio la mia città per raccogliere adesioni. L’obiettivo è organizzare turni di adulti che, in gruppi di tre o quattro, facciano qualche giro in centro nelle zone critiche – sotto i portici, dietro il Duomo – per dissuadere le bande dalla loro attività.
«Non sto parlando di spedizioni punitive, siamo chiari. Penso però che la presenza di qualche adulto che vigila, possa limitare l’attività di questi teppisti», precisa. La preoccupazione maggiore è che la situazione possa degenerare: «Se si va avanti così si arriva al peggio. Io ho 58 anni e cerco di ragionare, ma c’è il genitore di 30 o 40 anni che magari ha la testa un po' più calda e potrebbe accadere qualcosa di più grave».

«Ci aspetteremmo maggiore presenza e interventi efficaci da parte di chi ha la responsabilità della sicurezza», spiega. «In mancanza di questo, i cittadini si sentono costretti a cercare soluzioni alternative».
Per il momento la risposta che cerca l’uomo è un numero sufficiente di persone disposte ad alternarsi per garantire una presenza deterrente, compatibilmente con i propri impegni.
«Vogliamo solo che i nostri ragazzi si sentano sicuri nel poter fare un giro in piazza senza doversi guardare continuamente le spalle».