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L’episodio

Pestato col tirapugni al Corni, il 14enne dovrà essere operato al viso

di Daniele Montanari
Pestato col tirapugni al Corni, il 14enne dovrà essere operato al viso

Parla un papà: «Non è il primo episodio choc. Quando saluto mio figlio spero che torni a casa sano e salvo.

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MODENA. Dovrà essere operato il 14enne pestato a sangue all’istituto Corni, dove frequenta la prima del tecnico. Le lesioni che ha riportato hanno evidenziato fratture che richiedono un intervento chirurgico di ricomposizione. A soli 14 anni.
L’aggressione choc
L’episodio, come riportato ieri dalla Gazzetta, è avvenuto giovedì 16 ottobre verso mezzogiorno nel cortile della scuola, durante la ricreazione. L’accaduto è in fase di ricostruzione da parte della polizia di Stato, ma dai primi riscontri pare che il 14enne abbia litigato con un compagno di classe magrebino: i due si sarebbero tirati un pugno a vicenda. Poi sarebbero arrivati 2-3 amici dell’altro, anche loro magrebini, aggredendo il 14enne con una violenza inaudita: calci e pugni micidiali tirati con un tirapugni d’acciaio, evidentemente portato da casa. Per quanto sconcertante, la cosa è plausibile alla luce della gravità delle lesioni riportate dalla vittima, soprattutto al naso e a uno zigomo. È stato portato via in ambulanza tutto sanguinante.
La testimonianza
Ma a quanto pare non si tratta di un fatto isolato. Al Corni, in solo un mese di scuola, si sarebbero susseguiti già altri episodi di microcriminalità e violenza, anche se non di questa gravità. È quanto testimonia il padre di un ragazzo, italiano, che frequenta un’altra prima classe e che si è trovato a fare i conti da settembre con un ambiente problematico. «Mio figlio – racconta – mi ha parlato a cena di quello che è successo a quel povero ragazzo aggredito dal gruppo: la cosa lo ha turbato molto. Ma non è stata l’unica volta che mi ha riferito di fatti gravi avvenuti in quella scuola. Solo lunedì (13 ottobre, ndr) due ragazzi hanno rubato 20 euro a un suo compagno di classe: lui ha provato a rincorrerli ma sono scappati. Però mi risulta che poi siano stati identificati, ma non so se sono stati presi provvedimenti. La prima settimana di scuola all’improvviso è entrato nell’aula uno studente di un’altra classe che ha dato una sberla a un suo compagno di classe. Il prof li ha divisi e poi ha mandato l’altro dal preside. Pochi giorni fa un ragazzo che si era sentito dare del “negro, negro” in aula, all’uscita ha tirato un pugno in faccia a quello che l’aveva offeso. E questa è solo una piccola parte di quello che mi ha detto: ogni giorno c’è qualcosa».
L’appello
Da qui la grande preoccupazione: «Da genitore tutte le mattine quando lo saluto per andare a scuola mi dico “speriamo che ritorni sano e salvo”, tra bus, stazione delle corriere e scuola. Ma non è una cosa normale. Non può essere considerato un pericolo andare a scuola. Non ci si può e non ci si deve rassegnare a questo: la sicurezza va garantita. O aspettiamo che succeda qualcosa di peggio?».