Pestato col tirapugni al Corni, il 14enne dovrà essere operato al viso
Parla un papà: «Non è il primo episodio choc. Quando saluto mio figlio spero che torni a casa sano e salvo.
MODENA. Dovrà essere operato il 14enne pestato a sangue all’istituto Corni, dove frequenta la prima del tecnico. Le lesioni che ha riportato hanno evidenziato fratture che richiedono un intervento chirurgico di ricomposizione. A soli 14 anni.
L’aggressione choc
L’episodio, come riportato ieri dalla Gazzetta, è avvenuto giovedì 16 ottobre verso mezzogiorno nel cortile della scuola, durante la ricreazione. L’accaduto è in fase di ricostruzione da parte della polizia di Stato, ma dai primi riscontri pare che il 14enne abbia litigato con un compagno di classe magrebino: i due si sarebbero tirati un pugno a vicenda. Poi sarebbero arrivati 2-3 amici dell’altro, anche loro magrebini, aggredendo il 14enne con una violenza inaudita: calci e pugni micidiali tirati con un tirapugni d’acciaio, evidentemente portato da casa. Per quanto sconcertante, la cosa è plausibile alla luce della gravità delle lesioni riportate dalla vittima, soprattutto al naso e a uno zigomo. È stato portato via in ambulanza tutto sanguinante.
La testimonianza
Ma a quanto pare non si tratta di un fatto isolato. Al Corni, in solo un mese di scuola, si sarebbero susseguiti già altri episodi di microcriminalità e violenza, anche se non di questa gravità. È quanto testimonia il padre di un ragazzo, italiano, che frequenta un’altra prima classe e che si è trovato a fare i conti da settembre con un ambiente problematico. «Mio figlio – racconta – mi ha parlato a cena di quello che è successo a quel povero ragazzo aggredito dal gruppo: la cosa lo ha turbato molto. Ma non è stata l’unica volta che mi ha riferito di fatti gravi avvenuti in quella scuola. Solo lunedì (13 ottobre, ndr) due ragazzi hanno rubato 20 euro a un suo compagno di classe: lui ha provato a rincorrerli ma sono scappati. Però mi risulta che poi siano stati identificati, ma non so se sono stati presi provvedimenti. La prima settimana di scuola all’improvviso è entrato nell’aula uno studente di un’altra classe che ha dato una sberla a un suo compagno di classe. Il prof li ha divisi e poi ha mandato l’altro dal preside. Pochi giorni fa un ragazzo che si era sentito dare del “negro, negro” in aula, all’uscita ha tirato un pugno in faccia a quello che l’aveva offeso. E questa è solo una piccola parte di quello che mi ha detto: ogni giorno c’è qualcosa».
L’appello
Da qui la grande preoccupazione: «Da genitore tutte le mattine quando lo saluto per andare a scuola mi dico “speriamo che ritorni sano e salvo”, tra bus, stazione delle corriere e scuola. Ma non è una cosa normale. Non può essere considerato un pericolo andare a scuola. Non ci si può e non ci si deve rassegnare a questo: la sicurezza va garantita. O aspettiamo che succeda qualcosa di peggio?».