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Emergenza sicurezza

Mezzetti: «Zone rosse a Modena, si rischia solo di spostare la criminalità»

di Mattia Vernelli

	I recenti controlli della polizia in centro
I recenti controlli della polizia in centro

Il sindaco: «I soggetti arrestati non possono essere liberi dopo due ore»

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MODENA. Zone rosse: le persone considerate pericolose o con precedenti penali saranno allontanate dalle aree più “calde” di Modena. Il provvedimento prefettizio è in corso di definizione ed entrerà in vigore a breve. Ma il degrado e la criminalità spariranno? «Il rischio che il problema si sposti in altre aree della città c’è». Ad ammetterlo è il sindaco Massimo Mezzetti, che incalzato dai giornalisti sul tema sicurezza, esordisce con un «proviamo anche questa», non troppo convinto, per poi lanciare una stoccata: «Noto che gli stessi che l’avevano invocata da tanto tempo (cittadini e comitati) oggi già iniziano già a dubitare, e qualcuno dice addirittura che non è abbastanza». Dubbi però che si ritrovano nelle sue stesse parole: «Non escludo che il degrado si possa spostare in altre aree della città - continua il primo cittadino - sono le perplessità che abbiamo più volte sollevato rispetto alla misura. Questo è un rischio oggettivo: finché non si agirà sulla certezza della pena, il problema non sarà risolto».

Il punto

Poi, una fotografia della città: «La situazione in alcune aree è sempre più problematica - afferma Mezzetti - non come viene drammatizzata da alcune persone, ma comunque critica. Le zone oggetto del provvedimento saranno la stazione, il parco XXII aprile e l’autostazione. Speriamo che possa avere efficacia. Ribadisco però che bisogna lavorare per fare in modo che le persone che vengono fermate o arrestate non ce le ritroviamo dopo due ore sotto casa. Bisogna coinvolgere un soggetto che al Comitato della pubblica sicurezza non c’era: la magistratura. Va bene le zone rosse, ma fin quando non si lavora sulla certezza della pena rincorreremo sempre il problema».

Cosa accadrà

I controlli nelle aree designate, quelle più critiche della città, saranno intensificati: se la persona mette in atto comportamenti potenzialmente pericolosi, o se dalla verifica delle generalità si accerta che ha precedenti penali, le forze dell’ordine possono allontanarlo dal luogo delimitato. L’obiettivo di questa misura è di vietare l’accesso in determinate aree urbane a persone moleste, aggressive o in contrasto con la normativa sulla migrazione. Chi, nella zona rossa, viola l’allontanamento, se il fatto non costituisce un reato ancora più grave, rischia l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro. Come ha spiegato ieri su queste colonne il professor Francesco Diamanti, associato di diritto penale dell’Unimore, «la base giuridica è l’articolo 2 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tupls) che autorizza il prefetto a far fronte a situazioni emergenziali. Per sua natura le zone rosse sono quindi temporanee. Aspettiamoci più Daspo urbani e più arresti. Se il provvedimento non sarà supportato da un investimento di lungo periodo, come l’incremento delle forze dell’ordine, ho seri dubbi sull’efficacia».

Le zone rosse saranno disposte a breve, come deciso nella riunione di lunedì pomeriggio dal Comitato provinciale per l’ordine pubblico, al quale hanno partecipato la prefetta di Modena Fabrizia Triolo, il sindaco Massimo Mezzetti e i vertici delle forze dell’ordine. 
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