Gazzetta di Modena

Modena

L’analisi

Torna l’ora solare, effetti su sonno, umore e metabolismo: come prepararsi al nuovo ciclo di luce-buio


	Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre torna l'ora solare
Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre torna l'ora solare

L’arrivederci all’ora legale commentato da Paolo Bianchini, nutrizionista di Salò: «Quando cambia la luce cambia il modo in cui dormiamo, mangiamo e persino pensiamo»

3 MINUTI DI LETTURA





MODENA. Alle 2 di domenica 26 ottobre le lancette si sposteranno indietro di un’ora, regalandoci 60 minuti di sonno in più al prezzo di un “effetto-fuso” che rischia di sballare per un po’ il nostro orologio biologico. L’ora legale torna a lasciare il posto all’ora solare, le giornate si accorciano, il buio si allunga e il nostro organismo incamera meno luce: quanto basta per sfasare il cosiddetto ritmo circadiano causando sintomi tipici come stanchezza, sonno irregolare, fame anomala. Disturbi che si possono prevenire anche a tavola. «Quando cambia la luce – spiega Paolo Bianchini, nutrizionista di Salò (Brescia) – cambia il modo in cui dormiamo, mangiamo e persino pensiamo». Questo accade perché «il nostro corpo è come un’orchestra diretta da un orologio interno che risponde a ormoni, temperatura e cibo. Se le lancette esterne si spostano, serve accordare anche quelle interne», precisa l’esperto che invita a giocare d’anticipo.

Iniziare prima

«Meglio non aspettare la notte del cambio d’ora per correre ai ripari – raccomanda –Iniziare a regolare i pasti e scegliere alimenti mirati già qualche giorno prima aiuta il corpo ad adattarsi». Mentre «molti sottovalutano quanto l’alterazione del ritmo circadiano influenzi la produzione ormonale e la capacità del corpo di mantenere costante il livello energetico, è» proprio «in questi giorni che si osservano più facilmente sbalzi d’umore, difficoltà di concentrazione e senso di fame anticipato», elenca Bianchini. «La regolazione del ritmo circadiano passa anche dalla tavola – ribadisce – attraverso alimenti che favoriscono un corretto equilibrio biochimico». Lo specialista è autore di un metodo che porta il suo nome, basato sul concetto che ogni alimento è un segnale biochimico per l’organismo e che l’equilibrio tra ormoni è la chiave per un benessere duraturo. Secondo il metodo Bianchini, dunque, «alcuni alimenti possono aiutare concretamente a ristabilire l’equilibrio del ritmo circadiano, grazie alle loro proprietà biochimiche».

C’è chi dice basta

Intanto c’è da segnalare che il premier spagnolo Pedro Sanchez, in un video pubblicato su X, ha annunciato che il suo governo chiederà in Ue di abolire l’ora legale. «Cambiare l’ora due volte all’anno non ha più senso. Aiuta a malapena a risparmiare energia e ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita delle persone. Pertanto, proporremo al governo spagnolo proporrà all’Ue, in sede di Consiglio Energia, di porre fine al cambio stagionale dell’ora e chiederà che venga messo in atto il relativo meccanismo di revisione», ha affermato il leader socialista. In Italia, invece, in 350mila hanno firmato una petizione online per l’ora legale permanente, chiedendo quindi di abolire l’ora solare. Ma il cambio dell’ora non doveva essere eliminato da anni? Nel 2018 la Commissione europea a guida Jean-Claude Juncker aveva presentato una proposta di direttiva per lo stop al cambio dell’ora, motivandola con i risultati schiaccianti di una consultazione pubblica, che aveva avuto un record di 4,6 milioni di risposte e di cui l’84% favorevoli all’interruzione dei cambi semestrali dell’ora. La Commissione aveva anche presentato studi sui danni alla salute psico-fisica provocati dal cambio di orario e sottolineato la scarsa rilevanza in termini di risparmio energetico dell’ora legale. La proposta tuttavia è naufragata, perché non è stata adottata alcuna decisione definitiva al riguardo. Per adottarla infatti occorre la luce verde sia del Consiglio, sia del Parlamento europeo. Il primo non aveva concordato una posizione, per la quale è necessaria una maggioranza qualificata di Stati membri, che non era stata raggiunta. I 27 infatti non si erano mai trovati concordi, con i Paesi del Nord Europa tendenzialmente contrari all’ora legale, perché soggetti a una variazione di luce tra inverno ed estate più marcata, e i Paesi mediterranei come l’Italia per i quali invece il cambio d’ora risulta vantaggioso per le ore di luce.

© RIPRODUZIONE RISERVATA