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A Pavullo la Bottega dell’Acquabuona festeggia un anno dalla riapertura

Daniele Montanari
A Pavullo la Bottega dell’Acquabuona festeggia un anno dalla riapertura

La titolare Giada Zanarini: «Qui un angolo di vita come una volta, e la gente ci premia. Tanto lavoro, ma rifarei la stessa scelta»

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PAVULLO. Ha festeggiato un anno di riapertura venerdì la storica Bottega dell’Acquabuona a Pavullo, legata a una lunga storia iniziata nel 1929.

Chiusura e ritorno

Nel giugno 2023 Giuseppe Ferrari era stato costretto a chiudere non avendo trovato giovani pronti a raccogliere il testimone. Lo ha fatto il 24 ottobre 2024 una ragazza del posto, Giada Zanarini, rimboccandosi le maniche e imparando da lui i segreti del mestiere fino poi a condurre in autonomia l’attività da inizio 2025, affiancata dal papà Mauro e la zia Barbara Manfredini. Una bella sfida a 28 anni, fatta anche di tanto sacrificio perché qui nei weekend si lavora sempre. Ma vince la passione, e il rapporto speciale creato con la gente, che arriva anche da lontano (fin da Bologna) per i prodotti “di una volta” che si trovano all’Acquabuona, tra pasta e dolci fatti e mano, rosticceria, pane, salumi e formaggi rigorosamente del territorio. E anche la possibilità di fermarsi a pranzo.

La titolare

«Siamo molto contenti di quello che si è creato in quest’anno – sottolinea Giada – il lavoro ci piace tanto e le persone ci stanno ripagando con la loro fiducia. Abbiamo clienti affezionati del posto e anche da lontano, che mostrano di apprezzare quello che stiamo cercando di fare, puntando a migliorare sempre, seguendo la tradizione e le stagioni. Adesso ad esempio stiamo introducendo gli scarpaccioli, con marroni, cioccolato e mostarda, seguendo la ricetta della nonna. Sì, ci sono anche i sacrifici, certo, ma un anno dopo lo rifarei assolutamente».

«Il valore aggiunto qui – nota – è la dimensione del tempo. Abbiamo il tempo di fare le cose come una volta: la pasta, il ragù, il brodo, le crescenti... È un po’ il riprendere il ritmo della vita di una volta, lontani dalla frenesia di oggi. Questo vale anche per chi ci viene a trovare anche solo per fare due chiacchiere, fermandosi un attimo in un posto come questo, dove tutto è a misura d’uomo. È una cosa che ci piace molto: significa aver creato un piccolo luogo di vita, non solo un negozio. Ed è quello che speravamo».