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Il caso

Adam, ucciso a 19 anni da un’auto ai 114 km/h guidata da un ubriaco: chiuse le indagini

di Daniele Oppo

	Adam Cattabriga, morto a 19 anni nell'incidente
Adam Cattabriga, morto a 19 anni nell'incidente

La Procura di Modena ha ricostruito il tragico incidente avvenuto verso le 3 della notte del 4 agosto 2024 in via Mazzone, a Mortizzuolo di Mirandola: Cattabriga ha trovato la morte mentre tornava a casa, a Poggio Renatico, dopo una serata passata insieme agli amici

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MODENA. Una velocità di oltre il doppio rispetto al limite. Al volante sotto l’effetto dell’alcol. L’invasione di corsia nell’effettuare la curva. E la morte del giovane Adam Cattabriga, 19 anni.
La Procura di Modena ha chiuso le indagini sul tragico incidente avvenuto verso le 3 della notte del 4 agosto 2024 in via Mazzone, a Mortizzuolo di Mirandola, nella direttrice che collega Finale e Mirandola. Lì Cattabriga ha trovato la morte mentre tornava a casa, a Poggio Renatico, dopo una serata passata insieme agli amici, tre dei quali erano con lui e che sono rimasti feriti nello scontro, ma non in maniera grave.

L'incidente mortale

Cattabriga era al volante della sua Toyota Yaris, con a bordo tre amici – un ragazzo e due ragazze – quando dall’opposta direzione di marcia una Bmw Serie 1 128 gli è finita addosso, in uno scontro violentissimo che non ha lasciato scampo al 19enne poggese, deceduto sul colpo. Secondo quanto appurato dai carabinieri in sede d’indagine e poi contestato dalla Procura, il conducente della Bmw, un ragazzo di 27 anni di Cavezzo, stava procedendo ad alta velocità, 114 km/h, nel tratto in prossimità del cavalcavia ferroviario, mentre effettuava una curva a sinistra. Limite di 50 km/h. Era ubriaco e probabilmente questo ha contribuito anche alla perdita di controllo del veicolo, che ha invaso la corsia opposta, finendo contro la Yaris di Cattabriga, uccidendolo. Nell’incidente, come detto, sono rimasti feriti anche gli amici del 19enne, ma la Procura contesta solo l’omicidio stradale.

Il ricordo

Nei giorni scorsi la madre di Cattabriga – che per il procedimento penale si è affidata all’avvocato Giacomo Forlani – ha lasciato un cartello nel tratto di strada dove è avvenuto l’incidente. C’è scritto: «Per non dimenticare. È facile essere buoni, difficile essere giusti. Adam lo era. Giustizia e sicurezza nelle strade sia fatta». Cattabriga lavorava al Vanilla caffè & cucina di Finale, dove era molto conosciuto. Si era iscritto da poco all’università per studiare “Design del prodotto industriale” a Bologna, dopo aver preso un anno sabbatico al termine delle superiori per mettere da parte qualche soldino e fare ordine sulle scelte e i tanti progetti per il suo futuro. Un futuro che gli è stato tolto dalle mani.

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