Non basta l’invito di Mezzetti a cambiare location: tornano le preghiere anti-aborto al Policlinico
Il movimento “40 giorni per la vita” ha risposto alle parole del primo cittadino: «Solamente una sua opinione, la nostra presenza qui sarà ancora maggiore»
Sono tornati in veglia di preghiera in prossimità dell’ingresso del Policlinico di Modena gli appartenenti al movimento di origine statunitense “40 giorni per la vita” (40 days fo life), che ormai da anni, per cicli che durano 40 giorni, dall’alba al tramonto, propongono veglie di preghiera con l’intento spirituale di “cambiare cuori e menti riguardo l’aborto”, affermano.
La loro presenza, che «da adesso in poi sarà garantita non solo durante i cicli di 40 giorni ma anche per tutti i venerdì dell’anno», dichiarano, proprio all’ingresso del Policlinico di Modena, è da tempo fortemente contrastata in città sia da tutto il mondo associativo che tutela i diritti delle persone in generale e in particolare quelli delle donne (numerose sono state le contro manifestazioni), che dalle forze politiche di maggioranza, in particolare del Partito democratico che aveva presentato addirittura una interrogazione consigliare, proposta dal consigliere Alberto Bignardi, per chiedere al sindaco se ci fosse mai una possibilità che questo tipo di manifestazioni potessero tenersi lontano da luoghi sensibili come può essere un ospedale, luogo in cui si praticano le interruzioni di gravidanza secondo quanto consentito dalla legge italiana.
Il sindaco Massimo Mezzetti nella sua risposta al consigliere Bignardi aveva invitato i movimenti antiabortisti a radunarsi in altri luoghi della città in quanto l’amministrazione non ha poteri per impedire questo tipo di manifestazioni. «Va garantito il diritto a esprimere le proprie opinioni ma senza turbare l’altrui sensibilità, in particolare quella delle donne che stanno entrando in ospedale – aveva dichiarato il sindaco in Consiglio comunale – Queste sono manifestazioni antiabortiste che si esprimono sotto la forma di preghiera, non a caso annunciate e propagandate abbondantemente, assumendo di conseguenza un carattere politico e non solo spirituale».
Mezzetti, nel suo intervento, aveva inoltre specificato che questo tipo di manifestazioni «si configurano come una forma di pressione fino a sconfinare in una forma di violenza psicologica nel momento in cui avvengono in un luogo molto sensibile come quello di un’area ospedaliera». Mezzetti aveva infine menzionato l'importanza di una legge che in Inghilterra e Galles ha creato una fascia cuscinetto davanti agli ospedali per impedire, appunto, veglie e preghiere di questo tipo. Il messaggio del sindaco però non ha sortito alcun effetto sui rappresentanti delle associazione che appartengono ai gruppi che ruotano intorno ai gruppi “Pro- vita”. Anzi, lunedì mattina gli attivisti di "40 giorni per la vita" hanno dichiarato: «Quello che dice il sindaco di Modena Massimo Mezzetti è solo una sua opinione. Non accogliamo il suo invito ad andarcene da qui. Non c’è nulla che ci impedisce di continuare a pregare all’ingresso del Policlinico. Abbiamo comunicato alla Questura di Modena (come da prassi) la nostra presenza per 40 giorni e li abbiamo informati che la rafforzeremo ancora di più garantendo che, da adesso in poi, ci saremo sempre anche durante tutti i venerdì dell’anno, sempre pregando e sempre dall'alba al tramonto», sono sempre le parole dei presenti nei pressi del Policlinico di Modena per le preghiere.l
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