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La polemica

Tempio, la canonica in vendita: i fedeli in rivolta contro il parroco lanciano una raccolta firme

di Manuel Marinelli
Tempio, la canonica in vendita: i fedeli in rivolta contro il parroco lanciano una raccolta firme

Nell’immobile nascerà una residenza per ragazzi con autismo. Non si placano le lamentele dei parrocchiani nei confronti di don Claudio Arletti: «Nessuno ci ha informati, poca trasparenza».

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MODENA. È polemica attorno alla parrocchia del Tempio: i fedeli sono in rivolta dopo che il parroco don Claudio Arletti ha comunicato che la canonica di via Piave verrà venduta a stretto giro. Hanno anche lanciato una raccolta firme. Il compratore è la Fondazione Modenese Autismo, che andrà a ristrutturare completamente lo stabile con un maxi investimento: nascerà una residenza dove i ragazzi autistici potranno vivere quando le loro famiglie non saranno più in grado di occuparsi di loro. Il progetto verrà presentato e discusso in maniera ufficiale domani, data in cui don Arletti ha convocato la riunione del consiglio pastorale. Ma la rabbia dei parrocchiani non si placa.

«Nessuno ci ha detto niente»
«Dopo oltre quattro anni di silenzio e inattività, è stato convocato il consiglio pastorale della parrocchia dei Santi Biagio e Giuseppe-Tempio – scrive uno dei fedeli in una lettera – All’ordine del giorno, una decisione che ci ha sorpreso e allarmato: la proposta di vendere la palazzina di via Piave n. 6, storico immobile parrocchiale che ospita l’abitazione del parroco, gli uffici parrocchiali e diversi appartamenti, oltre alla sede della Caritas. Nessuno ha visto un progetto, nessuno ha visionato le perizie di stima, nessuno conosce le motivazioni reali della vendita. Non si può decidere di vendere un patrimonio così importante senza trasparenza e senza coinvolgere la comunità».

La petizione per dire no

Per far sentire tutto il disappunto, i parrocchiani hanno lanciato una raccolta firme. «L’iniziativa non ha carattere polemico, ma vuole fare chiarezza e informare sulla necessità di fermare ogni decisione affrettata, rendere pubblici i documenti e aprire un confronto trasparente con la comunità. Anche sul piano economico molti chiedono spiegazioni: il prezzo ipotizzato, circa 800mila euro, viene giudicato nettamente inferiore al valore reale dell’immobile, stimato almeno doppio» si legge ancora nella lettera.

«Daremo un futuro ai ragazzi autistici»
Giuliano Zanni della Fondazione Modenese Autismo spiega che «sono resistenze prevedibili, quelle dei fedeli. Il progetto è nato alcuni anni fa, pensiamo al futuro di ragazzi autistici, a quando le loro famiglie non ci saranno più. L’accordo è stato fatto direttamente con la diocesi, socio fondatore della nostra fondazione. Abbiamo voluto fortemente la partecipazione del vescovo don Erio Castellucci che ci ha seguito fin dall’inizio. Ci è stato comunicato che l’immobile era a disposizione perché per esigenze pastorali le attività sarebbero state spostate. È seguita una lunga trafila, durata quasi due anni, con la Soprintendenza, in quanto l’immobile ha più di 70 anni ed è vincolato. Ottenuto il via libera, siamo ora in trattativa con la diocesi, da cui abbiamo ricevuto pieno sostegno. Non ne abbiamo dato notizia prima perché volevamo la certezza di poter iniziare». Domani la questione verrà affrontata in consiglio pastorale: «Racconteremo per filo e per segno cosa faremo dell’immobile, che verrà completamente ristrutturato con un investimento enorme, per cui servirà l’aiuto di tanti sponsor. La nostra idea è di rivitalizzare la zona. La nostra presenza aiuterà, anche con attività collaterali, a rivitalizzare un’area problematica» conclude Zannil

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