Gazzetta di Modena

Modena

Il caso

Piove dentro ai loculi a San Cataldo: «Odore nauseabondo, intervenite»

di Manuel Marinelli

	Infilitrazioni nel cimitero di San Cataldo
Infilitrazioni nel cimitero di San Cataldo

La protesta di una cittadina: «L’ho segnalato un anno fa, hanno messo solo delle transenne senza fare nulla»

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MODENA. L’acqua si infiltra dal tetto, penetra tra i muri e si infila nei loculi, che rilasciano liquidi dall’odore nauseabondo e dall’aspetto ripugnante.

Succede al cimitero San Cataldo di Modena, più precisamente nella II galleria L3: a prima vista pare quasi il set di un film di Dario Argento.

Ma è tutto vero. E di certo non è rispettoso nei confronti dei modenesi che lì riposano e dei loro parenti. Ancor più se si pensa che la situazione va avanti da un anno e che tra poche ore si celebra il Giorno dei morti e siamo entrati nel periodo di maggior afflusso di persone nei cimiteri.

La denuncia

«Ho fatto segnalazione al Comune un anno fa – racconta Natascia Clabassi – Ma non è stato fatto nulla se non posizionare delle transenne che impediscono l’avvicinamento. I miei cari riposano qua di fronte, le ho scavalcate per portare un fiore: sono dovuta scappare fuori dopo aver appoggiato il vaso. L’odore è insopportabile».

La natura del problema è legata all’impermeabilizzazione del tetto, evidentemente ammalorata e che necessita di un intervento di ripristino. Ogni volta che piove l’acqua penetra e il disastro è servito.

La protesta

«Credo sia irrispettoso nei confronti dei defunti e dei loro parenti. Il paradosso? Quando ho richiamato in Comune per segnalare nuovamente la situazione mi è stato risposto che non dovevo scavalcare le transenne. In più da tre anni nella galleria N, dalla parte vicino alla chiesa di San Cataldo, non c’è la luce. E non si sono ancora adoperati. Dicono che stanno verificando, ma in un anno non si è mosso niente. Sicuramente l’intervento richiede il consenso dei parenti e questo magari allunga le tempistiche. Però è inaccettabile che in un anno non sia stato fatto nulla. Se continua così, con la stagione delle piogge incombente, sarà un macello» conclude Clabassi, che come tante altre persone chiede un intervento tempestivo da parte del Comune.

Persone che non possono più andare a trovare i propri cari a causa dell’odore nauseante, o, peggio, devono vedere i loculi dei propri padri, delle proprie madri, fratelli o sorelle, in quelle condizioni drammatiche, come fossero stati dimenticati da chi non si dovrebbe mai dimenticare di loro: le istituzioni, il Comune in questo caso.