Maniaco al parco: «Si è abbassato i pantaloni e ha cominciato a rincorrermi»
Ieri pomeriggio al parco della Resistenza di Modena. La donna: «Ho urlato e sono scappata»
MODENA. Si è abbassato i pantaloni e ha cominciato a inseguirla. Lei è riuscita a scappare, terrorizzata e di lui al momento, non risulta esserci traccia. Quanto avvenuto al parco della Resistenza nel pomeriggio di lunedì 3 novembre ha contorni estremamente preoccupanti anche perché – stando al racconto della vittima – era pieno giorno e, poco più in là, lontano dalla zona isolata in cui l’uomo ha tentato l’approccio sessuale, erano presenti altri cittadini a passeggio. E quel che è certo che l’episodio accende ancora una volta l’allarme sulla sicurezza in città e anche sulla sicurezza dei tratti ciclabili e dei parchi, delle zone più isolate in cui le donne, purtroppo, non si sentono più libere di recarsi senza preoccupazione. Erano circa le 15.45: la donna, che non parla bene italiano, nel momento in cui è fuggita ed è stata soccorsa dai passanti ha anche faticato a raccontare cosa fosse appena successo.
La testimonianza
«Mi trovavo all’interno del parco, sul piccolo sentiero nella parte boscosa più vicina a via Chiavari. Durante la passeggiata – è il racconto che la vittima ha affidato a un’amica – ho incontrato un uomo che mi è sembrato italiano, con capelli castano scuro, di bassa statura e vestito con dei jeans». I due si sono incrociati, e tutto è avvenuto in pochi istanti: «L’uomo – prosegue il racconto – si è girato verso di me con i pantaloni abbassati e mi ha rivolto la frase: “Ti piace?”. Spaventata, ho urlato, e a quel punto lui ha iniziato a rincorrermi, ma non riusciva a procedere velocemente perché aveva ancora i pantaloni abbassati». Fortunatamente poco più in là erano presenti altri cittadini: «Alcune persone che si trovavano sulla pista ciclabile hanno sentito il mio urlo. In quel momento ero molto scossa e non sono riuscita a spiegare con chiarezza cosa fosse accaduto. Sono quindi tornata a casa per mettermi in sicurezza e per poter presentare denuncia insieme a mio marito, che può assistermi nella comunicazione in lingua italiana».
