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Sicurezza

Tentano la rapina armati di coltello, messi in fuga dai controllori del bus

di Manuel Marinelli

	Sull'episodio indaga la polizia locale
Sull'episodio indaga la polizia locale

Due giovani accerchiati vicino l’autostazione: volevano soldi e telefono. Gli uomini di Seta hanno visto tutto e sono intervenuti evitando il peggio

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MODENA. Accerchiati, intimiditi con un coltello e salvati dai controllori di Seta. È quanto accaduto a due giovani studenti lunedì mattina – 3 novembre – intorno a mezzogiorno nei pressi della stazione delle corriere di Modena. I ragazzi sono stati avvicinati da due coetanei incappucciati nei pressi di largo Aldo Moro. “Cosa avete in tasca? Fateci vedere. Telefono? Portafoglio?”. Davanti alla resistenza opposta, i due rapinatori mostrano anche un coltellino, per far capire che con loro non si scherza. A quel punto le vittime cambiano espressione. Quei due sono armati, il pericolo è imminente. Ma ecco che intervengono due controllori di Seta a salvarli.

«Erano incappucciati»

«Avevano visto tutto dall’autostazione – racconta Antonella Bernardo, coordinatrice del controllo di vicinato – Stavano tenendo d’occhio quei due incappucciati da prima: avevano tentato una rapina anche nei confronti di due studenti universitari, che poi sono stati accompagnati alla sede Marco Biagi da uno dei tre controllori di Seta».

Messi in fuga dai controllori

Gli altri due, notando che i rapinatori continuavano a stare in zona, hanno iniziato ad osservarli da lontano. Erano certi che ci avrebbero riprovato. E infatti poco dopo i malviventi si sono avvicinati ai due ragazzini. L’intervento del personale di Seta è stato fondamentale: i controllori, ex autisti che controllano arrivi e partenze in stazione, hanno messo in fuga i due rapinatori e hanno poi accompagnato le vittime all’ufficio della polizia locale all’interno dei locali dell’autostazione. I ragazzi hanno sporto denuncia, ora la polizia locale indaga per risalire ai colpevoli.

Degrado continuo

Continuano a versare in stato di degrado le baracchine tra l’autostazione e piazzale Primo Maggio. Molte di esse sono chiuse: i commercianti, qui, dopo i ripetuti episodi di violenza e criminalità, non vogliono più starci. E quindi le casette abbandonate sono diventate rifugio per senza dimora, tra giacigli di fortuna, materassi e sporcizia. Lo spaccio è all’ordine del giorno. A due passi ci sono scuole, studenti e pendolari che tutti i giorni utilizzano i mezzi pubblici per recarsi a lavoro e sono stanchi di vivere questa situazione di degrado in costante crescita, anche a causa del numero sempre minore di commercianti, primo presidio contro lo spaccio e le attività criminali.