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Il problema

Tagli del governo ai Comuni, Modena perde 3 milioni di euro

di Luca Gardinale

	Palazzo comunale
Palazzo comunale

La manovra finanziaria riduce ulteriormente i trasferimenti statali agli enti locali. E nella prossima legge di bilancio anche parte della tassa di soggiorno potrebbe “coprire” spese dello Stato

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MODENA. Una cosa è certa: i soldi saranno meno di quelli che servono. E se questo era praticamente scontato, c’è da dire che i soldi saranno meno anche rispetto al 2024 e al 2025, con tutto quello che ne consegue per quanto riguarda la tenuta dei servizi. Al centro ci sono i conti del Comune di Modena, e in particolare i trasferimenti statali agli enti locali, ovvero la cifra che ogni anno il governo garantisce alle amministrazioni comunali.

Finanziaria e tagli del governo

Ma come andrà il 2026 da questo punto di vista? In questi giorni il dibattito sulla imminente legge Finanziaria è molto vivace, ma non ci sono ancora i numeri dell’impatto sui Comuni. Quello che c’è, però, è una sforbiciata partita a dicembre 2024 e i cui effetti si faranno sentire anche nel 2026. Per effetto della Finanziaria 2025, infatti, l’amministrazione comunale di Modena avrà diritto a un milione di trasferimenti in meno nel 2026 rispetto all’anno precedente. Tenendo conto che già per l’anno in corso il Comune aveva subìto un taglio dei trasferimenti pari a due milioni che sarà confermato anche per il 2026, si può dire che a gennaio si partirà con una dotazione di tre milioni in meno rispetto al 2024. Tutto questo aspettando la nuova Finanziaria ed eventuali nuove sforbiciate. Un taglio che preoccupa il sindaco Massimo Mezzetti, che lunedì scorso, commentando la classifica del Sole24Ore sulla criminalità, aveva fatto sapere che «purtroppo le notizie che ci arrivano dalla prossima legge di Bilancio non sono certo positive. Parlo anche dei trasferimenti per la spesa corrente con cui il Comune finanzia il welfare. Ecco - ha detto ancora il primo cittadino - sicuramente posso dire che ai due milioni tagliati lo scorso anno si aggiunge un altro milione di taglio di risorse statali che si scarica sul 2026. Lo Stato ci trasferirà risorse inferiori ai 25 milioni di euro a fronte di oltre 250 milioni di euro di spese correnti». Numeri che mettono in seria difficoltà il sistema dei servizi locali. 

L’imposta di soggiorno

Ma a preoccupare giunta e uffici di piazza Grande è anche un altro aspetto: secondo quanto emerso finora, la nuova Finanziaria potrebbe prevedere una compartecipazione a favore dello Stato del gettito dell’imposta di soggiorno. In sostanza, se oggi le entrate derivate dalla tassa di soggiorno restano a Modena, se la novità sarà confermata almeno parte di quel gettito servirà a coprire fondi nazionali per l’assistenza a disabili e minori. Una possibilità bocciata dall’Anci: «Ci preoccupa - ha detto il sindaco di Napoli e presidente dell’associazione dei Comuni Gaetano Manfredi - la disposizione che prevede di destinare una quota dell’eventuale gettito aggiuntivo alle coperture delle spese comunali per i minori e l’assistenza agli alunni disabili. L’imposta di soggiorno non costituisce un’entrata libera, ma è stata concepita per finanziare le spese direttamente collegate all’impatto dei flussi turistici. L’utilizzo di questa imposta per finanziare spese obbligatorie per il sostegno a minori e disabili - che per loro natura sono spese statali - rischia di snaturare il principio fondante dell’imposta stessa».