Gazzetta di Modena

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Il processo

Morto folgorato ad Algeri, condannata la società che gestisce l’albergo

di Daniele Montanari

	Alex Bonucchi
Alex Bonucchi

Ribaltata la sentenza di primo grado sul caso del 25enne Alex Bonucchi. Previsti anche risarcimenti ai genitori. Ascari (M5s): «Premiato il coraggio dei genitori»

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NONANTOLA. Svolta sul caso di Alex Bonucchi, il 25enne originario di Nonantola morto folgorato il 4 gennaio 2021 nella piscina dell’hotel Amsterdam” di Rouïba, nella periferia est di Algeri. Con sentenza emessa oggi, domenica 9 novembre, la Corte d’appello di Algeri ha condannato la società che gestisce l’albergo, riconoscendola responsabile della morte del ragazzo, che si trovava lì per lavoro, in qualità di tecnico dell’azienda Sacmi di Salvaterra, nel Reggiano. Ribaltato l’esito del processo di primo grado, che aveva disposto l’assoluzione.

La sentenza

La società ora è stata condannata al pagamento di una multa di 200mila dinari (circa 1.334 euro) e al risarcimento dei genitori della vittima, Barbara Degli Esposti e Claudio Bonucchi, presenti al processo d’appello, con 8 milioni di dinari complessivi (circa 53.334 euro).  

Il commento

«È un grande risultato – commenta Stefania Ascari, avvocato e deputato 5 Stelle che ha sempre seguito il caso – frutto della determinazione e del coraggio di Barbara e Claudio, che in questi anni non hanno mai smesso di cercare la verità, affrontando un percorso lungo, doloroso e pieno di ostacoli. Questa sentenza rappresenta una svolta importante, non solo per la famiglia Bonucchi, ma per chiunque creda che la giustizia debba sempre valicare i confini e dare voce a chi non c’è più. Alex era un ragazzo pieno di vita, di sogni e di futuro, e oggi la sua memoria trova finalmente un riconoscimento di verità e responsabilità. Sono orgogliosa di aver potuto accompagnare i suoi genitori in questo cammino difficile e di aver condiviso con loro ogni passo verso questo traguardo. La loro forza è una lezione di amore e di dignità che commuove e ispira. Oggi possiamo dire che un pezzo di giustizia è stato fatto. Per Alex. Per la sua famiglia. Per tutti e tutte».