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Bretella Campogalliano-Sassuolo: «Già versati 300 milioni, si fa senza dubbio. Ecco come sarà»


	Il tracciato della bretella e i terreni già recintati
Il tracciato della bretella e i terreni già recintati

Emilio Sabattini di AutoCs e Diego Cattoni di Autobrennero alla riunione con i sindaci e i presidenti delle Province di Modena e Reggio: «La fase esecutiva è finalmente cominciata, i territori aspettano l’opera da molto tempo». Mezzetti perplesso: «Così non va bene»

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MODENA. La bretella Campogalliano-Sassuolo è «un’opera necessaria per lo sviluppo del territorio». A dirlo con fermezza è Emilio Sabattini, presidente della società AutoCs, che aggiunge: «L’opera avrà un impatto ambientale contenuto e comunque riequilibrato dalle azioni di compensazione già pianificate, un’opera che ha sempre superato a pieni voti le diverse analisi costi/benefici alle quali è stata sottoposta». E sul fatto che i lavori verranno realizzati Sabattini non ha alcun dubbio: «AutoCs è una società terza rispetto ad Autostrada del Brennero ed è dotata di un piano economico indipendente. La fase esecutiva è finalmente cominciata. I territori aspettano l’opera da molto tempo».

L’incontro con presidenti di Provincia e sindaci

Questi i temi trattati nell’incontro di lunedì 10 novembre tra i rappresentanti di AutoCS e i presidenti delle Province di Modena e Reggio Emilia e i sindaci del territorio. Massimo Mezzetti ha mantenuto ferma la posizione che chiede modifiche al progetto così come è stata espressa dal consiglio comunale attuale e da quello precedente. È stato ribadito il giudizio critico sul progetto ritenuto obsoleto e sulla necessità che la Bretella preveda una serie di modifiche a partire dalla realizzazione del nodo intermodale ferroviario allo scalo di Marzaglia. Il sindaco di Sassuolo Matteo Mesini evidenzia di aver chiesto che «venga anticipata la progettazione e realizzazione del raddoppio della Pedemontana» in modo che possa gestire «tutto il traffico previsto sul nuovo raccordo».

I dettagli del tracciato autostradale

Il progetto, è stato illustrato da Carlo Costa, membro del Cda di AutoCS e direttore tecnico generale di Autobrennero, consiste nella realizzazione di un raccordo autostradale con origine all’intersezione tra la A22 e la A1, nei pressi di Campogalliano, e che terminerà alla Pedemontana a Sassuolo. Il progetto definitivo, approvato dall’Anas nel 2005, prevede due assi secondari, uno di collegamento con la tangenziale di Modena e uno con la futura tangenziale di Rubiera. Lo sviluppo del tracciato è di 25,4 chilometri, 14 per l’asse principale, 3,5 per il collegamento con Modena, 1,4 per il collegamento e 6,5 la variante di Rubiera fino alla via Emilia in territorio reggiano. Sono previsti 8 svincoli, di cui 6 sull’asse principale e 2 sull’asse di collegamento con la tangenziale di Modena (AutoCs non specifica se saranno a pagamento anche per i pendolari, terreno di scontro in passato con i sindaci, ndr). Il bando di gara per la realizzazione dell’autostrada e per la sua gestione data dicembre 2010. Nel 2014 venne sottoscritta la Convenzione di concessione (31 anni) tra il Mit e AutoCS, aggiudicataria della gara. «Si tenga presente – ha osservato Costa – che il cosiddetto “quadrifoglio”, ossia l’innesto con la A22 e la A1, è già un progetto esecutivo non di AutoCs ma dell’attuale piano economico finanziario di Autobrennero e che in sede di conferenza dei servizi ogni richiesta dei territori circa la nuova autostrada e relative varianti è stata inserita nel progetto di AutoCS. È complesso immaginare di modificare i progetti di pari passo con il mutare di alcune sensibilità». Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sotto la guida di Danilo Toninelli, nel 2019 ha effettuato, con esito positivo, una nuova Analisi costi-benefici sul progetto esecutivo e sul progetto definitivo della tangenziale di Rubiera, approvandolo nel 2019. «L’importo complessivo è di oltre 670 milioni – fa sapere Auto Cs –, tutti autofinanziati dalla società senza oneri per lo Stato, che si limiterà ad un prestito di 200 milioni di euro». «I soci – ha osservato l’Ad di Autocs e di Auto Brennero, Diego Cattoni – si sono già impegnati a versare, a vario titolo, oltre 300 milioni di euro dai 70 inizialmente previsti, segno inequivocabile della volontà dei soci di andare avanti con determinazione».

Le stime: 44mila veicoli al giorno

Ma quali saranno i volumi di traffico della Campogalliano-Sassuolo?Esiste un’analisi sulla quale si fonda la sostenibilità dell’opera: la rete viaria è stata riprodotta in un modello digitale (il cosiddetto “grafo”), che simula gli spostamenti reali dei veicoli lungo incroci, svincoli e assi stradali, così da stimare con precisione i flussi di traffico attesi. Secondo AutoCs «la domanda di traffico attesa in termini di veicoli teorici giornalieri medi bidirezionali risulta, al 2030, pari a 44.631 veicoli/giorno, con una percentuale di traffico pesante del 21,5%». Una volta realizzata, l’opera, secondo AutoCs, non solo ridurrà significativamente i tempi di spostamento nei territori interessati, decongestionando la viabilità ordinaria, ma contribuirà a una riduzione complessiva delle emissioni inquinanti, in parte rilevante frutto dei rallentamenti e dei continui stop & go tipici della viabilità ordinaria. In maniera analoga, lo spostamento di una quota significativa di traffico dalla viabilità ordinaria a quella autostradale ridurrà sensibilmente anche l’inquinamento acustico, che lungo l’asse autostradale sarà abbattuto attraverso la realizzazione di oltre 4 chilometri di barriere fonoassorbenti. I realizzatori dell’opera evidenziano che ci sarà «una riduzione dei tassi di incidentalità essendo la viabilità autostradale nettamente più sicura di quella extraurbana, inevitabilmente caratterizzata da intersezioni a raso e poco funzionale alla gestione di quote rilevanti di traffico pesante».In materia di espropri, «l’86% delle aree interessate dall’infrastruttura è già stato acquisito da parte della Società», che sta riconoscendo ai proprietari dei terreni e degli edifici interessati indennizzi adeguati «senza incorrere in opposizioni da parte dei proprietari». Quanto al rischio di “deforestazione” recentemente paventato, va rilevato come la realizzazione dell’opera produrrà un aumento della copertura forestale rispetto ad oggi. A fronte degli attuali interventi preparatori, in massima parte definibili come sfalcio più che “deforestazione” e finalizzati anche alla bonifica di ordigni bellici (185.000 mq), tra gli interventi di compensazione è già stata infatti programmata la piantumazione di 91 ettari di specie autoctone con un notevole beneficio in termini di biodiversità in un territorio solo in minima parte coperto oggi da area boschiva. «Un’ultima considerazione – chiosa Cattoni – riguarda il rapporto con la ferrovia. Non tutti lo sanno, ma Autobrennero è anche un operatore ferroviario. Con circa 30.000 treni movimentati dal gruppo, non siamo gli ultimi arrivati e crediamo fortemente nello sviluppo della ferrovia e dell’intermodalità lungo l’asse del Brennero, ma sotto i 500 chilometri di spostamento non è semplicemente pensabile di sostituire la gomma con il ferro».

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