Vantive-Gambro Dasco, sciopero e interrogazione in Parlamento: «Il gruppo Carlyle fornisca garanzie»
Alta adesione allo sciopero indetto dai sindacati confederali per chiedere chiarezza sul futuro dell’azienda biomedicale di Medolla
MEDOLLA. Il caso Vantive-Gambro Dasco approda in Parlamento. I deputati Stefano Vaccari, Maria Cecilia Guerra e Andrea De Maria hanno interrogato ieri il governo Meloni sulla crisi. Mentre il caso finiva a Roma, davanti ai cancelli dell’azienda si riunivano lavoratori, sindacalisti e politici.
Lo sciopero
Lo sciopero, proclamato da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil insieme alle Rsu, ha raggiunto un’adesione quasi totale nei reparti produttivi. Anche il presidio ha visto una folta partecipazione di lavoratrici e lavoratori con centinaia di presenze davanti ai cancelli aziendali in via Modenese 66 per chiedere un piano industriale che faccia chiarezza sul futuro dello stabilimento di Medolla, a fronte delle tante incertezze sui volumi produttivi e del massiccio ricorso al contratto di solidarietà negli ultimi mesi. Erano presenti al presidio diversi esponenti del mondo politico e i sindaci di tutti i nove comuni dell’Area nord modenese che hanno manifestato la loro solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici. A nome dei sindaci ha preso la parola il sindaco di Medolla Alberto Calciolari che ha garantito l’impegno delle istituzioni locali a sostegno della vertenza che proseguirà anche nelle prossime settimane e mesi fino a quando non sarà indicata dal Gruppo Carlyle, che controlla Vantive-Gambro, una prospettiva industriale seria e concreta per lo stabilimento di Medolla. Al presidio sono intervenuti anche i delegati di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil che hanno ribadito la richiesta di un tavolo regionale dove discutere del futuro di Vantive-Gambro a Medolla.
In Parlamento
«Da mesi l’azienda non dà risposte sul futuro e sulla direzione che intende intraprendere – hanno evidenziato i parlamentari nell’interrogazione in Parlamento – ed è necessario che il gruppo Carlyle, che rappresenta la proprietà, presenti un piano industriale che fornisca garanzie. Tra i lavoratori c’è infatti forte preoccupazione per il calo registrato delle vendite delle macchine dedicate alle terapie renali croniche, produzione che garantiva i volumi più importanti del sito industriale. Inoltre, se il contratto di solidarietà, utilizzato per tredici mesi negli ultimi diciassette, è stato fin qui ossigeno essenziale per mantenere gli attuali livelli occupazionali, serve un progetto importante di rilancio produttivo del sito di Medolla». Il Pd è inoltre intervenuto al presidio di via Modenese con Marika Menozzi e Luigi Tosiani, rispettivamente segretaria provinciale e segretario regionale del Pd. «Eravamo a Medolla, a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Gambro-Vantive, e dei sindacati, presenti in maniera unitaria, in sciopero per chiedere un piano industriale che faccia chiarezza sul futuro dello stabilimento», hanno ribadito i due segretari.
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