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La scomparsa

Fanano in lutto per la scomparsa del prof Enrico Lardi: i suoi organi hanno salvato tre persone

di Daniele Montanari
Fanano in lutto per la scomparsa del prof Enrico Lardi: i suoi organi hanno salvato tre persone

Si è spento a 78 anni dopo una caduta in piazza. La moglie: «È un sollievo: penso che una parte di lui è ancora viva, che ci sono persone per cui si è riaccesa una speranza grazie a lui»

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FANANO. Ha perso la vita per un incidente a pochi metri da casa. Ma con un ultimo gesto di generosità, che rispecchia pienamente lui ma anche la sua famiglia, l’ha salvata ad altre tre persone. Questo l’ultimo dono alla comunità da parte di Enrico Lardi, che se n’è andato a 78 anni.

Il ritratto di Lardi

Era conosciutissimo a Fanano, dove era stato prof di tecnica alle medie. Ma è stato anche assessore all’istruzione per due mandati (con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli), presidente del consorzio Cimaf per la metanizzazione dell’Alto Frignano, membro della Pro Loco, dell’associazione culturale Ottonello Ottonelli, e molto altro, ancora attivissimo nelle iniziative in paese. Veniva sempre fuori a prendere il caffè e parlare del più e del meno, socievole e disponibile con tutti.

L’incidente

Era in mezzo alla gente anche lunedì 10 novembre quando in centro verso le 10, mentre parlava con gli amici, nel fare un passo indietro ha perso l’equilibrio per uno scalino ed è caduto battendo violentemente la nuca a terra. Si è originato un ematoma gravissimo. I soccorsi sono stati immediati: in tre minuti è arrivata l’ambulanza 118, è stato attivato subito l’elicottero che l’ha portato a Baggiovara. Ma l’ematoma si era già espanso in modo irrimediabile. Lascia la moglie Franca, anche lei storica insegnante alle medie (ma di matematica) e il figlio Massimiliano, molto conosciuto anche lui per l’agenzia immobiliare che la moglie Lucie gestisce in piazza Corsini. Ma prima di andarsene, Enrico ha fatto un ultimo dono.

L’ultimo gesto d’amore

«I medici ci hanno detto che la situazione era irreversibile, e la morte cerebrale imminente – spiega Franca – a quel punto ci hanno chiesto cosa ne pensavamo della donazione degli organi. In tutto quel dolore, ci è sembrata una luce: abbiamo subito detto di sì, perché lui lo avrebbe voluto. Così i suoi reni e il suo fegato hanno salvato la vita a tre persone. È un sollievo: penso che una parte di lui è ancora viva, che ci sono persone per cui si è riaccesa una speranza grazie a lui. So che non saprò mai chi sono queste persone, ed è giusto così. So anche però che d’ora in poi potrebbe essere in qualunque persona che incontro». «Ringraziamo di cuore tutti i sanitari che ci hanno seguiti a Baggiovara – sottolineano Franca e Massimiliano – non pensavamo che in un ospedale così grande ci fosse anche un’umanità così grande. Ci hanno ringraziato mille volte per l’espianto, dai medici agli infermieri e le oss: ci ha davvero toccato il cuore».

L’ultimo saluto

Ieri mattina, venerdì 14 novembre, nella cappella di Baggiovara il saluto intimo dei famigliari, poi la cremazione. «Era troppo l’affetto per lui – sottolineano Franca e Massimo – non ce l’avremmo emotivamente fatta a sostenere un funerale a Fanano. Ma quando lo riporteremo su, organizzeremo un ultimo caffè fuori con lui, in cui chiunque potrà portare il proprio ricordo».