Documenti e bonifici falsi per alloggiare nel b&b: «Attenti alla giovane truffatrice»
Il racconto di un carpigiano che gestisce un’attività di affitti a breve termine: «Mi sono fidato di questa donna sulla trentina, di bella presenza e molto curata, poi ho capito che mi stava ingannando. Alcuni negozianti mi hanno detto di aver subito lo stesso raggiro da lei»
CARPI. Un carpigiano che gestisce un’attività di affitti a breve termine ha deciso di raccontare pubblicamente la sua esperienza con una donna sulla trentina, alta circa un metro e novanta, di bella presenza e molto curata, che negli ultimi mesi sarebbe riuscita a raggirare più esercizi e privati tra Carpi e dintorni.
La truffa
L’uomo spiega di essere stato contattato dalla donna sosteneva di aver acquistato una casa a Soliera e, in attesa della consegna, cercava una sistemazione temporanea. «Di solito non consegno le chiavi a nessuno prima del pagamento – racconta – Però avevamo conoscenze in comune e lei insisteva molto sull’urgenza. Mi sono fidato. Le ho dato il codice di accesso chiedendo in cambio una caparra tramite bonifico istantaneo». Secondo il racconto del proprietario, da quel momento sarebbero iniziati i problemi. Il bonifico non arrivava, e alla richiesta di chiarimenti la donna avrebbe prodotto contabili e ricevute che si sarebbero poi rivelate false. «Mostrava documenti fatti talmente bene che perfino alcuni istituti bancari, a una prima occhiata, non rilevavano irregolarità – spiega il carpigiano – Successivamente, contattando direttamente le filiali indicate nei documenti, ho scoperto che alcune erano inesistenti o che il nominativo indicato come ordinante non risultava nei loro archivi». Secondo il racconto, la donna avrebbe tentato di prendere tempo usando storie drammatiche, tra cui la malattia o la morte di parenti poi risultati inesistenti. «Era tutto studiato per spostare l’attenzione, guadagnare ore, aggirare i controlli – dice il proprietario – Una volta capito il meccanismo, l’ho invitata a lasciare l’appartamento immediatamente».
Altri casi
Il suo post sui social ha poi fatto emergere un altro dettaglio inquietante: molte persone hanno riconosciuto la donna dalla descrizione fornita e hanno segnalato dinamiche analoghe. «Mi hanno contattato estetisti, negozi di abbigliamento, bar, noleggi auto, altri B&B. In tanti dicevano di essere stati truffati con lo stesso metodo: pagamenti finti, ricevute false, carte rifiutate e scuse sempre pronte», riferisce il gestore. In alcuni casi le perdite sarebbero state anche ingenti: «Una negoziante mi ha raccontato di aver perso duemila euro di merce». Per ora, il cittadino carpigiano sta valutando l’iter della denuncia, anche per capire come procedere senza compromettere eventuali passaggi formali. «Lo farò, ma l’obiettivo principale è un altro: informare. Se le persone sanno riconoscerla, diventa più difficile che riesca a colpire ancora. Questa, purtroppo, è l’unica forma di tutela immediata che abbiamo».
Come difendersi
I casi segnalati presentano dinamiche ricorrenti che possono aiutare a riconoscere un tentativo di raggiro. Per evitare le truffe, è bene diffidare sempre dei pagamenti non subito verificabili, soprattutto se presentati in orari di chiusura o quando non è possibile controllare il conto. Le contabili di bonifico (soprattutto in formato Pdf) non sono una prova di pagamento: l’unica certezza è la presenza dell’accredito sul conto. In caso di affitti a breve termine, è bene evitare consegne di chiavi o accessi senza aver ricevuto la caparra. Davanti a documenti sospetti, è bene contattare la banca indicata per verificare l’autenticità. Se si sospetta una truffa, il consiglio è di raccogliere tutto il materiale possibile e quindi rivolgersi alle forze dell’ordine senza alcun indugio.
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