Guida Michelin, Bottura resta il re e fa festa con la new entry Cavallino: i ristoranti stellati modenesi salgono a 5
La prima volta degli chef Riccardo Forapani e Virginia Cattaneo, premiati con una stella nella cerimonia al teatro Regio di Parma come Al Gatto verde di Jessica Rosval, L’Erba del Re di Luca Marchini e Alto di Mattia Trabetti. Osteria Francescana sempre ai vertici con tre stelle
PARMA. C’è stata una vera e propria parata di stelle sopra Modena, quando al teatro Regio di Parma, nell’atmosfera della presentazione della Guida Michelin 2026, la nostra provincia ha visto accendersi un nuovo punto di luce. A metà mattinata, tra l’emozione composta degli chef e il brusio dei giornalisti, è arrivata la notizia che ha fatto sorridere Maranello: il ristorante Cavallino ha conquistato la sua prima stella Michelin. Non un risultato qualsiasi: un riconoscimento che premia una storia lunga, lunghissima, e una visione contemporanea che ha saputo restare fedele alle proprie radici modenesi. Ora ve la raccontiamo.
La prima volta del Cavallino
A guidare il progetto ci sono gli chef Riccardo Forapani e Virginia Cattaneo, una coppia di talenti che ha dato nuova vita a un luogo che appartiene alla memoria collettiva del territorio. Perché il Cavallino non è solo un ristorante: è un simbolo della cultura Ferrari, una soglia tra Maranello e il mondo, un crocevia di officina e ospitalità. Fondato nel 1950, a due passi dallo stabilimento, ha accompagnato generazioni di meccanici, piloti, ingegneri, amici e avventori. Oggi, quella storia rivive in forma nuova grazie alla collaborazione tra Ferrari e Massimo Bottura, che ha immaginato un dialogo continuo tra eredità ed evoluzione, tra trattoria emiliana e visione internazionale. Il risultato? Un luogo riconoscibile e insieme sorprendente, dove il passato non viene restaurato, ma reinterpretato. La cucina è coerente con questa identità: profondamente emiliana, ma mai prigioniera della nostalgia. Nei percorsi degustazione, tra cui spiccano “Benvenuti in Emilia” e “Supercars”, convivono tecnica, tradizione, ironia e rigore. C’è la mano di Forapani, che dalla lunga esperienza all’Osteria Francescana ha portato metodo e sensibilità, e c’è quella di Cattaneo, approdata a Maranello nel 2021 e diventata co-chef nel 2023, con uno sguardo fresco e una precisione millimetrica. «Questo traguardo è la conferma che tecnica e creatività, quando sostenute dalla tradizione, dalla dedizione e dalla collaborazione, generano valore per tutti», racconta Cattaneo. E Forapani aggiunge: «Questo riconoscimento non è un punto d'arrivo, ma una spinta a continuare a crescere». Questi concetti li spiega bene anche Massimo Bottura, che vede in questa avventura un pezzo della propria identità: «In tutto quello che facciamo con la Francescana Family, l’obiettivo è prendere il meglio del passato e portarlo nel futuro. La storia di Ferrari e il Cavallino fanno parte della mia identità modenese, e poterci lavorare insieme è un privilegio enorme».
Le conferme per gli altri ristoranti stellati
La giornata di Parma è stata anche l’occasione per confermare altre eccellenze del territorio. Bottura rimane re indiscusso con tre stelle per la sua Osteria Francescana; L’Erba del Re, nel cuore della città, continua a brillare sotto la guida di Luca Marchini; Al Gatto Verde, la creatura green di Bottura e Jessica Rosval all’interno di Casa Maria Luigia, mantiene la Stella; e anche a Fiorano il ristorante Alto, a cui capo della cucina c’è lo chef Mattia Trabetti, continua a brillare nel cielo Michelin.
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