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Caos Complanarina: lettera di Autostrade contro il Ministero

di Luca Gardinale
Caos Complanarina: lettera di Autostrade contro il Ministero

A Modena lavori sul ponte della Nuova Estense ancora bloccati: se non si accelera, i costi lieviteranno. E si rischia un contenzioso

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MODENA. I toni sono civili, ma il contenuto è piuttosto chiaro. Così come è chiaro il fatto che la società Autostrade per l’Italia, e ancora di più il Comune, non sia più disposta ad accettare i tentennamenti del Ministero. Succede a Modena, e in particolare succede attorno alla Complanarina, il tratto di sei chilometri che, quando sarà completato, permetterà all’anello delle tangenziali cittadine di raggiungere direttamente il casello di Modena Sud grazie al prolungamento della complanare Einaudi.

La situazione

Un’opera quasi completata, a parte un passaggio cruciale: i lavori necessari nell’area del sovrappasso sulla Nuova Estense, all’altezza della Scam, che per partire avrebbero bisogno di un decreto ministeriale che contiene anche i relativi fondi, con l’adeguamento delle tariffe. Un decreto che però Modena, insieme ad Autostrade per l’Italia che realizza l’opera, aspetta da un anno e mezzo, e che al momento ancora non c’è.

La speranza era quella di averlo entro novembre, in modo da poter realizzare i lavori per le vacanze natalizie, indicativamente dal 22 dicembre al 10 gennaio, considerando che l’area del ponte è un punto nevralgico per la viabilità, e che chiuderla in un momento più “operativo” dal punto di vista del lavoro e delle scuole sarebbe molto problematico. Ma il decreto del ministero delle Infrastrutture, appunto, non c’è ancora, e restano ormai pochi giorni, indicativamente fino ai primi di dicembre, per pensare di organizzare i lavori durante le feste natalizie, in modo da riuscire a inaugurare l’opera entro giugno 2026.

La lettera

Proprio per questo, Autostrade ha scritto una lettera molto esplicita al ministero di Matteo Salvini: «Ad oggi - si legge nella comunicazione firmata dal direttore delle Grandi opere Antonio Raschillà - la realizzazione dell’infrastruttura è in avanzato stato di esecuzione, le opere principali sono pressoché ultimate, rimanendo da realizzare unicamente lo scatolare Nizzola e il nodo della Sc Bellaria (il ponte della Nuova Estense, ndr). Tanto premesso perché, come noto, l’emissione del decreto approvativo rappresenta l’indispensabile presupposto per poter procedere alla completa consegna dei lavori e quindi alla loro naturale conclusione, ci permettiamo di sottolineare come un’ulteriore dilatazione della tempistica di emissione rischierebbe di annullare gli sforzi profusi da tutte le parti per contenere i tempi complessivi di esecuzione dell’opera e i relativi costi. Considerato l’attuale avanzamento delle opere, dobbiamo peraltro rappresentare che la mancata emissione del decreto entro il 2025 avrebbe come conseguenza il necessario fermo delle lavorazioni nei primi mesi del 2026, con conseguente impatto sotto il profilo della spesa stimata dell’intervento e dell’inevitabile contenzioso che si innescherebbe con l’appaltatore». Una lettera molto esplicita, insomma, che chiede al ministero un’accelerata: in caso contrario, si prospetta un nuovo ritardo, con ulteriori costi e un contenzioso.